È vero che l’unico commento da fare alla faccenda divorzio Lario-Berlusconi era quella che, sì, sono fatti di tutti, e che in questi fatti di tutti non c’era modo perché Berlusconi ne uscisse bene, s’inventasse qualunque colpo di teatro. Qualunque cosa dicano, o facciano, lui o i suoi accoliti, peggiorano (e difatti giù a dire sono-fatti-privati, ah ah ah) la situazione.
Però una cosa c’era, e l’ha trovata Matteo Bordone, o meglio: l’ha scovata il partito di Di Pietro.
Eppure, a cercare bene, c’era una cosa da dire per farsi ridere o sputare addosso. E, con la solita maestria, l’Italia dei Valori l’ha scovata e fatta propria. Ha chiesto ufficialmente, nella sede istituzionale della Camera dei Deputati, che il governo chiarisca il riferimento alle “minorenni” contenuto negli strali di Veronica contro suo marito. Nel giorno in cui tutta Italia si chiede se Berlusconi non sia peggio di com’era, loro riescono a far pensare alla gente che sarà anche, ma di certo non è.
Io ho sempre pensato che l’accento sulla perniciosità dell’anti-berusconismo dovesse essere posto più su quanto fosse stupido che su quanto fosse dannoso, come invece viene spesso fatto. Però cose come queste fanno ricredere.
Come Scapagnini insegna, c’è una età anagrafica ed una biologica.
Nel premier sono divaricate assai.
Di Pietro e Berlusconi hanno molte più cose in comune di quanto non appaia a prima vista.
Le due per me più macroscopiche:
– sono entrambi demagoghi della più bell’acqua
– per tutti e due il fine giustifica SEMPRE i mezzi
In virtò di queste similitudini sono pronti a calpestare ogni atto di buonsenso se hanno un tornaconto in termine di popolarità .
Sono gente pericolosa da cui guardarsi sempre, bene che vada da quanto fanno non uscirà nulla, ma purtroppo non va sempre bene …