Ieri ho festeggiato il mio diciottesimo compleanno

Un mese fa diverse persone con cui non avevo contatti da anni e anni hanno ricevuto il seguente invito:

A diciott’anni ero un trentenne snob che non voleva festeggiare il proprio diciottesimo compleanno perché era un evento troppo mondano, club, discoteche, eccetera. Ora che ho quasi trent’anni, e la giovinezza di un diciottenne: sono pentito! Troppo tardi? Non è vero.

Perciò sabato 26 marzo festeggerò il mio diciottesimo compleanno – dieci anni dopo, ma come se non ci fossero.Questo vuol dire che inviterò solo persone che conoscevo a diciott’anni (le altre, categoricamente escluse), che avrei potuto invitare. Con alcune di queste non ci sentiamo da tre, cinque, anche dieci anni. Non importa, perché siamo nel 2001, non nel 2011: le Torri Gemelle sono ancora lì, e la Roma sta per vincere lo scudetto. Il mondo sta per cambiare, scegliete voi per quale di questi due eventi.

Naturalmente, l’invito conteneva anche una clausola:

Vestiti come ci saremmo vestiti a quel tempo, con la musica che avremmo ascoltato a quel tempo, mangiando le cose che avremmo mangiato a quel tempo.

E insomma, abbiamo fatto la mia festa dei diciott’anni dieci anni dopo. Avevo preparato diverse attività da diciottenni, ma alcune le abbiamo saltate – in fondo, se avessi dovuto fare proprio quello che facevo io a diciott’anni non avrei fatto la festa (perché ero un trentenne snob…). Però ci siamo divertiti, e abbiamo provato a impersonare i nostri personaggi.

E vabbè: di tutte le storie vi racconto quella di Massimiliano, perché ho la foto che la testimonia. Io ho fatto un liceo abbastanza di destra, e Massimiliano era il tipico ragazzo del liceo che si definisce “fascista”. Come lo si fa a diciott’anni, figuriamoci. Lui arrivò in classe nostra il quarto anno, e buona parte di quell’anno lo passammo con minacce “de menatte, perché sei comunista”. Non che io fossi tanto più intelligente, anzi: ero bello scemo anche io, e – ci ripensavo proprio ieri – ero molto più cinico.

Poi, il primo giorno del quinto anno, ci ritrovammo per primi davanti ai cancelli della scuola (per prendere l’ultimo banco). Potevamo litigare, o spartircelo. Decidemmo per la seconda. E diventammo amici, io “comunista” lui “fascista”, con uno strano rispetto degli opposti, che poi ho scoperto non essere tanto raro. E, a parte quello, da lì ci siamo sempre voluti bene, e anche se non ci vediamo per anni, Massimiliano è una di quelle persone che, quando mi viene in mente, suscita il più immediato “speriamo gli vada tutto bene nella vita”.

Lui aveva una storia travagliatissima con Caterina, anche lei in classe nostra, si mettevano insieme e si lasciavano, si lasciavano e si rimettevano insieme. Poi, qualche tempo dopo il liceo si erano lasciati, e non si erano più visti per anni. Soltanto qualche mese fa si sono rincontrati, sono ritornati assieme, e ora vivono assieme: giusto in tempo per tornare fidanzati alla mia festa.

E insomma: ieri abbiamo impersonato gli scemi che eravamo, e ci siamo fatti questa foto per ricordare i tempi andati. Vestiti come al tempo, in posa come ci saremmo messi al tempo.

7 Replies to “Ieri ho festeggiato il mio diciottesimo compleanno”

  1. lo sapevo ceh era il tuo compleanno, l’ho anche detto al Mc di ricordarmi, ma tra un casino e l’altro mi e’ passato dalla testa.

    Tantissime Angurie snob!
    🙂

  2. Ti auguro…

    Ti auguro di vivere
    senza lasciarti comprare dal denaro.
    Ti auguro di vivere
    senza marca, senza etichetta,
    senza distinzione,
    senza altro nome che quello di Uomo.
    Ti auguro di vivere
    senza rendere alcuno vittima.
    Ti auguro di vivere
    senza sospettare o condannare
    nemmeno a fior di labbra.
    Ti auguro di vivere
    in un mondo dove ognuno abbia il diritto
    di diventare tuo fratello
    e farsi tuo prossimo.
    (Jean Debruynne)

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