Titoli di merito

interesse 2 su 5

L’avvocato Lorenzo Borrè, difensore del professore negazionista dell’Olocausto Claudio Moffa, e sull’ideologia del quale prendo qualche link da un commento di questo post di Tiziano Caviglia, nonché apologeta di Hamas  – che non è un “gruppo terroristico”, ma un movimento di liberazione nazionale – contrario all’appello per la liberazione di Sakineh – mi sembra però che la campagna si stia trasformando, se già non lo era in partenza, più in un battage propagandistico contro l’Iran che in un appello a favore della donna azera – etc. etc. ha minacciato il nostro Scialocco di querela per diffamazione (dopo aver fatto lo stesso con Caviglia).

È curioso come certe persone che combattono contro i reati d’opinione – cosa sulla quale, fra l’altro, sono d’accordo – nell’area dell’estrema destra, ovvero la censura per legge di alcune idee o della propaganda di esse, siamo poi così solerti nel ricorrere al mezzo giudiziario per “correggere” l’altrui opinione che considerano fallace.

11 Replies to “Titoli di merito”

  1. Caro Sig. Fontana,

    apro questa lettera tranquillizzandola immediatamente: Le scrivo per amor di precisione e solo per far comprendere -ai pochi lettori interessati- l’antefatto della vicenda di cui si occupa ora il Suo blog.
    Orbene: la settimana scorsa, in adempimento del mandato ricevuto dal prof. Moffa, ho scritto ad alcuni blogger invitandoli a rimuovere dai loro siti alcune affermazioni/espressioni offensive rivolte al mio assistito. Nello specifico, chiedevo la rimozione di alcune frasi che costituivano un attacco alla persona (e non al pensiero) del Prof. Moffa, attacchi che come tali non potevano considerarsi rientranti nell’ambito del legittimo esercizio di critica, atteso che la giuriprudenza di legittimità ha più volte affermato che tali limiti sono superati ogniqualvolta la critica colpisca “la sfera privata dell’offeso e sconfini nell’ingiuria o nella contumelia”.
    A seguito della mia diffida, i blogger hanno rimosso le espressioni diffamatorie [in quello che cita Lei, tali espressioni sono state sostituite da tre puntini (…)], ma hanno continuato a pubblicare il mio intervento, che risulta[va] così del tutto avulso dal contesto che lo aveva originato.
    Alcuni amici del blogger non hanno poi saputo resistere alla tentazione di fare dell’umorismo su quello che era un evidente refuso della lettera e hanno portato l’attacco nei confronti del sottoscritto.
    Tanto puntualizzato, devo solo aggiungere che non si è affatto trattato di un attacco alle libertà costituzionali dei Suoi amici, ma si è solo fatta valere la tutela della dignità personale, riconosciuta ad ogni individuo dagli artt. 2 e 3 della Costituzione italiana.
    Insomma tutti sono liberi, e ci mancherebbe altro!, di criticare le opinioni del prof. Moffa e l’operato del sottoscritto (e di chiunque altro), purchè si rispettino i tre limiti stabiliti dalla giuriprudenza della Cassazione: la verità, la continenza verbale, l’interesse pubblico.
    Un’ultima cosa: visto che nell’attività di solerte dossieraggio di cui sono stato oggetto, non è stata riportata -tra gli altri scritti- una mia recente recensione ad un’opera di Gustavo Zagrebelsky (opera vertente su tutt’altro argomento rispetto a quello che ha dato il via alle polemiche che qui ci occupano), ritengo comunque utile proporre alla Vostra attenzione uno stralcio della premessa redatta dall’insigne giurista al suo libro “Contro l’etica della verità“: “Contro l’etica della verità significa a favore di un’etica del dubbio. Al di là delle apparenze, il dubbio non è affatto il contrario della verità. In certo senso, ne è la riaffermazione, è un omaggio alla verità. E’ incontestabile che solo chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne […]. Il dubbio, infatti, al contrario del radicale scetticismo, presuppone l’afferrabilità delle cose umane, ma, insieme, l’insicurezza di averle afferrate veramente, cioè la consapevolezza del carattere necessariamente fallibile o mai completamente perfetto della conoscenza umana, cioè ancora la coscienza che la profondità delle cose, pur se sondabile, è però inesauribile. Onde di ogni nostra conoscenza deve dirsi ch’essa è non fallace o impossibile, ma sempre, necessariamente, superficiale. Il dubbio si esprime così “sarà davvero vero?”, e questo, in certo senso, è un duplice omaggio alla verità, ma di una verità che ha sempre e di nuovo da essere esaminata e ri-scoperta. […] Così l’etica del dubbio non è contro la verità, ma contro la verità dogmatica, che è quella che vuole fissare le cose una volta per tutte e impedire o squalificare quella cruciale domanda: «sarà davvero vero?». Proprio nella formulazione di queste parole sta, mi pare, l’espressione della più primordiale, e quindi naturale, delle facoltà umane. Impedirla è l’atto più innaturale, anche se compiuto in nome della difesa di una giustizia naturale, o di una legge naturale, affermate una volta per tutte e sottratte al dubbio”.
    distanti saluti
    Lorenzo Borrè

  2. ma quest’avvocato non ha niente di meglio da fare?
    bella storia, il suo assistito può dire tutte le frescacce che gli passano per la testa, Scialocco invece no.
    e no, eh.
    ma qui si esagera, perdincibacco.

  3. @ lorenzo borre:
    Lorenzo Borrè – qui ci diamo del tu, se non ti dispiace – il tuo intervento mostra ancora di più le contraddizioni delle quali sei oggetto. Ti appelli – forse naturalmente, in quanto avvocato – al costituzionalismo più pedante, a un’applicazione dell’etica che trova origine solo nella legge scritta, e a un approccio legalitario che vede nella norma l’inizio e il fine del proprio operato; salvo poi assumere tutt’altra posizione, di chiara – e per quel che mi riguarda, legittima – sfida alla Costituzione, di appello e richiesta d’emendamento, per ciò che riguarda i reati d’opinione e la ricostituzione del Partito Fascista.

    Delle due l’una.

    lorenzo borre scrive::

    non è stata riportata -tra gli altri scritti- una mia recente recensione ad un’opera di Gustavo Zagrebelsky

    In realtà era proprio a quella che si riferiva l’ultima frase del mio post. Querelare una persona perché ti ha definito “principe del foro” è esattamente quello che farebbe un propugnatore dell'”etica della verità” che così tanto – a mio modo di vedere, giustamente – osteggi.

    Sempre la stessa storia, mutuando Salvemini: voi rivendicate le vostre libertà in base ai nostri principi e negate le nostre libertà in base ai vostri.

    Ringraziate il Cielo di vivere in uno Stato che non la pensa come voi.

  4. @ Giovanni Fontana:
    A Giovanni Fontana: va benissimo il tu. Scrivo a titolo personale e non in veste professionale.
    Credo che tu confonda la libertà di espressione con lo scherno, che sono cose ben distinte. La prima è garantita dalla Costituzione italiana, il secondo è punito -senza contraddizioni- dal codice penale.
    E quello che tu definisci “costituzionalismo più pedante” altro non è che l’affermazione del principio di dignità della persona, di qualsiasi persona, principio che trovi sancito anche nella dichiarazione dei diritti dell’uomo.
    Detto questo, devo aggiungere che cado letteralmente dalle nuvole quando affermi che io (?)”assumere[i] tutt’altra posizione, di chiara – e per quel che mi riguarda, legittima – sfida alla Costituzione, di appello e richiesta d’emendamento, per ciò che riguarda i reati d’opinione e la ricostituzione del Partito Fascista”.
    Dove hai letto di queste mie sfide?
    E ancora: in base a quali informazioni mi collochi in un alveo politico (quello neofascista o anche solo “di destra”, sembra di capire dalle tue allusioni) che non è il mio? Come puoi affermare, senza conoscermi, che io faccia parte di un Noi (o Voi) che rivendica per sè diritti che nega agli altri?
    Già attribuirmi di far parte di un “voi” è un atto di supponenza catalogante, propria di chi non ha interesse a compulsare la complessità dell’altro o la sua vera identità.
    Chiariscimi, poi, in quale occasione io avrei rivendicato la libertà di insultare o schernire gli altri o in quale dei miei scritti (pubblicati su internet o altrove) io abbia mai appoggiato l’applicazione di un doppio standard sull’esercizio di questa “libertà” o quali idee illiberali io abbia mai professato (vieppiù da dover ringraziare il Cielo di vivere in uno Stato che non la pensa come -secondo te- la penserei io/noi).
    Chiariscimi poi cosa c’entri tutto questo con il gratuito attacco ad un avvocato che ha scritto una diffida nell’interesse di un proprio assistito che era stato oggetto di contumelie.

  5. lorenzo borre scrive::

    Credo che tu confonda la libertà di espressione con lo scherno, che sono cose ben distinte.

    La distinzione che fai è molto più labile: un sacco di gente potrebbe essere offesa – ben più che schernita – dalle strampalate teorie del tuo assistito. Magari gente che ha parenti morti nelle camere a gas. Io penso che queste offese, che pur comprendo, debbano tenersele, perché la libertà d’opinione – e quella di ricerca scientifica – sono più importanti.

    Lo Stato francese, ad esempio, non la pensa così, e considera quell’offesa della verità molto più grave.

    Per quel che mi riguarda l’unica logica che possa limitare la libertà d’espressione è quella di un danno diretto e materiale nei confronti di una persona, e chiedere del denaro perché qualcuno ha scritto che tu sei “il principe del foro” o perché un altro ha scritto “la mamma dei cretini è sempre incinta” non oltrepassa questo limite.

    lorenzo borre scrive::

    Già attribuirmi di far parte di un “voi”

    In realtà il “noi” e “voi” era per mantenere il palinsesto della citazione di Salvemini, ma sono d’accordo con gli argomenti con cui lo contesti.

    lorenzo borre scrive::

    in base a quali informazioni mi collochi in un alveo politico (quello neofascista o anche solo “di destra”, sembra di capire dalle tue allusioni) che non è il mio?

    Beh, tutto ciò che ho letto di ciò che hai scritto coincide perfettamente con le posizioni di Forza Nuova: è pienamente possibile che su altri argomenti – chessò, l’adozione agli omosessuali – tu abbia una posizione completamente diversa e agli antipodi (nel qual caso sarei lieto di constatare questa incoerenza), ma è altrettanto chiaro che uno valuti dagli elementi che ha.

    lorenzo borre scrive::

    Chiariscimi poi cosa c’entri tutto questo con il gratuito attacco ad un avvocato che ha scritto una diffida nell’interesse di un proprio assistito che era stato oggetto di contumelie.

    L'”attacco gratuito” è da manie di persecuzione. Qualunque mia critica, su questo blog, è gratuita. Nel senso che nessuno me la paga, me ne chiede conto – se non chi mi legge –, e rispetta solamente la mia opinione.

    Quanto a cosa c’entri, ritorno all’etica della verità: trovo ridicolo che un avvocato, che si batte perché al proprio assistito sia garantito il diritto di esprimere le proprie opinioni – per quanto possano offendere qualcuno –, poi minacci di adire vie legali perché qualcuno lo prende in giro per un errore di battitura, o per averlo definito “principe del foro”. Io non mi sognerei mai di fare querela a qualcuno per una sciocchezza del genere (e no, non stavi difendendo Moffa, stavi difendendo la tua “onorabilità“, altro concetto precario).

  6. Giovanni Fontana scrive::

    La distinzione che fai è molto più labile: un sacco di gente potrebbe essere offesa – ben più che schernita – dalle strampalate teorie del tuo assistito. Magari gente che ha parenti morti nelle camere a gas. Io penso che queste offese, che pur comprendo, debbano tenersele, perché la libertà d’opinione – e quella di ricerca scientifica – sono più importanti.

    Scusa ma continui ad equivocare: una cosa è la tutela della sensibilità delle persone su determinati argomenti, un’altra è l’insulto (nelle sue più svariate forme: dalla parolaccia allo scherno o all’imputazione di condotte e o pensieri disonorevoli). Giovanni Fontana scrive::

    Lo Stato francese, ad esempio, non la pensa così, e considera quell’offesa della verità molto più grave.

    Personalmente ritengo che in uno Stato libero non competa all’autorità politica definire la verità storica,in quanto il terreno della democrazia è quello delle res dubiae, in cui tutte le questioni sono affrontate laicamente. Chi si erge a depositario della verità, solitamente, si ispira a ben altre forme di governo.
    Giovanni Fontana scrive::

    Per quel che mi riguarda l’unica logica che possa limitare la libertà d’espressione è quella di un danno diretto e materiale nei confronti di una persona

    Concordo pienamente, ma quello che hai scritto dopo -giurisprudenza alla mano- lo contraddice.Giovanni Fontana scrive::

    Beh, tutto ciò che ho letto di ciò che hai scritto coincide perfettamente con le posizioni di Forza Nuova

    Le convinzioni politiche (o filosofiche), caro Giovanni, si sondano non sulle posizioni, ma sugli argomenti su cui si fondano le posizioni.
    Peraltro ti chiedo di chiarirmi quali, e soprattutto quante, mie posizioni coinciderebbero (solo) con quelle di Forza Nuova e non con quelle della Sinistra radicale o di una scuola di pensiero meramente laica.
    Facendo un sunto delle posizioni da me espresse nei diversi articoli che puoi aver reperito in internet, mi sembra dunque di capire che tu ritenga che Forza Nuova si contraddistingue da qualsiasi altra parte politica perchè afferma che la legge deve essere uguale per tutti; che una condotta non può essere punita se non in forza di una legge preesistente e conforme ai principi costituzionali fondamentali; che la libertà di manifestazione del pensiero è il sale della democrazia e che la ricerca storiografica sia di competenza degli storici e non possa essere coartata dalla paura di sanzioni penali o pecuniarie; che per essere un buon italiano non è necessario essere un militarista; che i civili afgani hanno la stessa dignità umana di noi occidentali;che la certezza del diritto contrasta con la legificazione ad personam; che un beneficio di legge non può discendere dall’appartenza ad un’etnia o dal possesso di una detreminata cittadinanza e che nel nostro paese esistono problemi ben più drammatici rispetto a quello di sapere chi ha acquistato un appartamento a Montecarlo…

  7. Lascio da parte lo straw man argument conclusivo, perché – immagino – retorico.

    Peraltro ti chiedo di chiarirmi quali, e soprattutto quante, mie posizioni coinciderebbero (solo) con quelle di Forza Nuova e non con quelle della Sinistra radicale

    Beh, intanto, fossi in te, mi preoccuperei. Posso dire con orgoglio che niente, assolutamente niente, di ciò che dice Forza Nuova corrisponda con ciò che penso: dopodiché è vero che ultimamente (prova a dire a chi lottava per quei diritti, come le suffragette cento anni fa, che bisogna rispettare le altrui culture invece dei diritti delle donne, ti avrebbero spernacchiato) la sinistra estrema si è avvicinata alle posizioni della destra – il compagno/camerata Niccolai non deve parlare! – ma ci sono alcuni terreni in cui credo, spero, il forzanovismo non sia ancora eguagliato: intendo il negazionismo, naturalmente, ma anche quella componente legalitaria (necessaria per sostanziare logicamente una causa contro uno che ti definisce “principe del foro”) che nella sinistra mondiale non ha mai attecchito.

    o di una scuola di pensiero meramente laica.

    Dài, Lorenzo: meramente laica?!?
    Non ce n’è una, che sia una, di posizioni che hai espresso che sia meramente laica (oddio, forse soltanto quella a difesa di Priebke). L’apologia di un movimento di stampo chiaramente fascista come Hamas, l’ossessione per gli Stati Uniti e l’Occidente che chiaramente traspare in ogni cosa che scrivi, la negazione – strumentale e capace di passare sopra a tutto – dell’iniquità dei processi in Iran, dove al di là del caso specifico di Sakineh abbiamo centinaia di testimonianze di accuse fabbricate o confessioni estorte sotto tortura, tutto questo non può essere definito “meramente laico”, ma più propriamente “distintamente religioso”, ideologico, falso.

  8. @ Giovanni Fontana:
    vedi, quello che scrivi dimostra o che non hai effettivamente letto quello che ho scritto (e che si trova nel web) o che fai finta di non averlo letto. Delle due l’una. Ti do una manina per superare i tuoi pregiudizie farti capire cosa penso del “legalitarismo”:
    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=31056
    Giovanni Fontana scrive::

    Posso dire con orgoglio che niente, assolutamente niente, di ciò che dice Forza Nuova corrisponda con ciò che penso:

    Beh, spero per te che non sia così; non conoscendo tutto quello che dice Forza Nuova, ho fatto come fai tu e sono andato a vedere qualche sito di FN. Bene: se la tua boutade fosse vera, allora dovrei arguire che non pensi che i politici corrotti debbano stare fuori dalle istituzioni e che inveci sostieni che l’operazione piombo fuso e i bombardamenti contro obiettivi civili siano iniziative encomiabili. Ma ovviamente queste cose non le pensi (e io non penso che le pensi).
    Quindi, ahimè, la regola che tu applichi a me, qualcun altro potrebbe applicarla a te….
    Caro Giovanni non bisogna mai generalizzare, nè essere troppo perentori nelle proprie affermazioni, e accettare invece la complessità dell’esistente.
    @ Giovanni Fontana:
    In questa affermazione c’è un po’ di malafede, eh giovannino? Giovanni Fontana scrive::

    Non ce n’è una, che sia una, di posizioni che hai espresso che sia meramente laica (oddio, forse soltanto quella a difesa di Priebke

    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=29773

    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=32137

    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=34297

    tanto per fare qualche esempio…

    E in ultimo: se riconosci che l’articolo sulla mancata applicazione dell’amnistia a Priebke ha un taglio laico, perchè hai scritto ”
    L’avvocato Lorenzo Borrè, difensore del professore negazionista dell’Olocausto Claudio Moffa, e sull’ideologia del quale prendo qualche link da un commento di questo post di Tiziano Caviglia”? Gli altri due link si riferivano uno alla mia attività professionale nel processo penale d’appello contro M. Seifert e l’altro ad una mia partecipazione, assieme a giudici e a giornalisti (oltre che a Moffa e a Thion), ad un convegno sulla libertà di manifestazione del pensiero….
    Non credi di esserti lasciato trascinare dal maelstrom della caccia alle streghe?
    Giovanni Fontana scrive::

    Lascio da parte lo straw man argument conclusivo, perché – immagino – retorico

    E’ retorico, ma risponde alle MIE posizioni e non a quelle che tu, gratuitamente, mi hai imputato (tipo quella di aspirare ad un doppio standard: libertà per quelli che (tu credi) la pensano come me e forca per quelli (che tu credi) la pensino in altro modo).

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