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Corso di Alfabetizzazione Sentimentale Obbligatoria – Prof. du Lac – 9° lezione
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Cari scolari,
dovevamo rispondere a una domanda molto ostica: cosa fare se ci si innamora della compagna di un nostro amico?
La prima domanda da farsi è: c’è una componente di colpa nell’avere questo sentimento? Bisogna sentirsi colpevoli nei confronti del proprio amico per il solo fatto che ci piaccia la sua compagna? La risposta è, semplicemente, no. Avere un’opinione così positiva della fidanzata di un amico non può – per nessuna ragione – essere considerata una colpa. Anzi, noi abbiamo un’alta opinione dei nostri amici, così è del tutto naturale – direi auspicabile – apprezzare le stesse persone.
Se dunque non c’è colpa – ma anche se ce ne fosse? – non c’è ragione per mentire al proprio amico. Sbaglia perciò Valeria (posta) a dire che la prima cosa da fare è tenere nascosto il proprio sentimento all’amico: è un atteggiamento davvero scorretto, e mostra di non tenere in profonda considerazione quell’amico. Un’amicizia è una vera amicizia se si può essere sinceri, se ci si può dire tutto; se si può parlare assieme dei problemi e delle situazioni difficili, anche – e in particolare – quando queste riguardino direttamente gli interessati. La prima cosa da fare è, quindi, raccontare al proprio amico ciò che si sente.
Ma come ci si deve comportare, poi? Rileva una cosa molto intelligente Saverio (posta), quando dice – dopo aver parlato del turbamento che una situazione del genere può ingenerare:
Però ci penso e dico: se lei sceglie me, in qualche modo farei una sorta di “favore” al mio amico, visto che evidentemente lei non è il meglio per lui, perché forse non lo ama fino in fondo. E poi, cosa più importante: se io e lei dovessimo essere felici assieme, perché no?
In questo passaggio è contenuta una domanda fondamentale: il nostro amico vorrebbe accanto una persona a cui piace un altro? L’elemento evidenziato giustamente da Saverio – va assegnato un “+” anche a Ugo (posta), Franco, e Mario (posta) – è quello che ricalca quello della scorsa lezione: l’amore è volontà altrui. Potremmo mai immaginare di stare assieme a una persona che nel momento delle cose più intime ed esclusive speri di essere con un’altra persona?
Per questa ragione l’idea che si possa “rubare” il fidanzato è figlia di una concezione misera e maschilista. È un concetto che trascura fino ad annullare quella che è la vera potenza viva di un rapporto, ovvero la volontà delle due persone di rimanere insieme. Comportarsi come cani che sentono la necessità di segnare il territorio equivale a trattare la persona a cui si sta insieme come un oggetto, privo di una volontà propria, da portare con sé e usare a proprio piacimento.
In questo senso se la nostra compagna si innamora di qualcun altro non è colpa dell’altro, ma nostra (cfr Lezione V): siamo noi a non essere abbastanza. Ed è per questa ragione che non si può considerare responsabile un eventuale pretendente, neanche fosse un amico: al posto suo ci potrebbe essere chiunque, se alla nostra compagna piace qualcun altro significa che non è più innamorata di noi. Ed è questa la pessima notizia, di cui l’amico – o il pretendente – è soltanto ambasciatore, e di cui noi siamo gli unici responsabili. Naturalmente è una notizia che ci farà soffrire moltissimo, più di qualunque altra cosa, ma non c’è ragione per essere arrabbiati con lui: il nostro amico ci sta venendo ad annunciare che è morta nostra madre, ci fa soffrire tantissimo, ma è del tutto assurdo prendersela con lui.
A.D – Prendiamo il caso in cui io sia assieme a Paolo, e una mia amica – Rosa – si scopra innamorata di lui. In effetti, domandiamoci, Rosa mi arreca un danno nel corteggiare Paolo? Ci sono due possibili esiti: Paolo continua a preferire me, o Paolo preferisce Rosa. Il primo caso è molto facile, a Paolo non piace Rosa, perciò lui vuole rimanere insieme a me: Rosa non mi ha fatto nessun danno, anzi, semmai mi ha confermato l’amore che Paolo nutre per me.
Prendiamo invece l’altro caso, quello in cui Paolo si renda conto che Rosa gli piace più di me. Possiamo dire che Rosa mi faccia, con il suo comportamento, del male? Neanche in questo caso. Scoprire che Paolo non è l’uomo della mia vita è una cosa positiva: l’avrei scoperto presto, meglio saperlo prima. La mia inevitabile sofferenza non è data dalle azioni di Rosa, ma dall’essere rimasta orfana della persona che amavo.
Del resto, Dora, è sufficiente spostare il calendario tre mesi più avanti per anestetizzare il giudizio di coloro che considererebbero sbagliato il comportamento di Rosa: Paolo mi ha lasciato da tre mesi, se Rosa ne è innamorata può cercare di conquistarlo? Qualcuno risponderebbe di no? Eppure anche questo, potenzialmente, potrebbe causare la mia sofferenza. Perciò, fare una differenza fra queste due situazioni significa considerarsi il cane che deve fare la pipì per marcare il territorio.
C’è un esercizio facile, per tutti coloro che sono attualmente innamorati: provate immaginare il periodo in cui avete conosciuto la persona che amate, se questa – al tempo – fosse stata assieme a un vostro amico, voi avreste rinunciato al vostro amore? Avreste così perso l’uomo o la donna della vostra vita: lo considerate così intercambiabile?
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A.D – Ecco la domanda a cui rispondere per la prossima settimana:
“Lui mi piace perché rispetta i miei spazî”. È giusto e sano che i due innamorati non invadano l’intera vita altrui oppure condividere tutto, ma proprio tutto, è la scelta più ragionevole?
Presentate le vostre risposte qui sotto oppure nella posta del Prof. Martedì prossimo discuteremo le risposte.
Non credo che “invadere” l’intera vita dell’altro sia una forma di condivisione e soprattutto non la trovo una scelta ragionevole.
E penso che “lasciare” che l’altro abbia i propri spazi sia altrettanto sbagliato. Quindi, e’ meglio, secondo me, rispettare gli spazi dell’altra persona e condividere il condivisibile. Ma la mia e’ soltanto un’opinione.
“Lui mi piace perché rispetta i miei spazîâ€. È giusto e sano che i due innamorati non invadano l’intera vita altrui oppure condividere tutto, ma proprio tutto, è la scelta più ragionevole?”
La scelta giusta è fare quello che ci si sente di fare con gioia.
Ovvero condividere dove ci interessa davvero farlo, dove lo si fa con felicità , il che include anche farlo quando ci viene chiesto dal nostro compagno/a perché a lui fa piacere, nella misura in cui non diventa costrizione
per il resto … aria! ognuno per se 🙂
lui NON mi piace perché rispetta i miei spazi.
credo che i cosidetti “spazi” siano un retaggio della nostra primordiale natura animale. mi spiego:
far rispettare i propri spazi è tipico del mio cane che lo fa per timore che quel gattaccio si approprii del suo cuscino.
ma cane e gatto di solito non si amano.
per menti un po’ più evolute (e innamorate), gli “spazi” non servono ad essere rispettati, bensì invasi, a maggior ragione dalla persona che si ama.
“vieni amore a conquistare ogni centimetro del mio spazio vitale! non opporrò resistenza e poi farò lo stesso PER te.
ingrandiamoci, espandiamoci, sconfiniamoci!”
ma che tristezza abitare nella stessa casa e tenere chiuse a chiave le porte!
– no qui non puoi entrare, è zona mia…
io vorrei che nei miei spazi ci fosse,
là , seduta, al’impiedi, indaffarata, addormentata…
vorrei che nei miei spazi ci fosse sempre lei.
per trovare le sue orme quando non ci sarà più.
perché trovi le mie quando sarò andato via.
Secondo me per “rispettare i reciproci spazi” non si deve intendere quello che dice sparadrappo. Se due individui proclamano di essere innamorati, ma poi si “chiudono le porte in faccia” in senso metaforico (ma anche no xD), semplicemente non sono innamorati, dunque mentono al compagno/a, o addirittura a se stessi.
Credo invece che questo concetto sia in realtà abbastanza correlato con quello di gelosia: rispettare gli spazi della mia compagna significa permetterle di frequentare qualsiasi persona desidera. Significa non farmi rodere dalla gelosia. Significa non essere angosciato da mille complessi se la mia ragazza preferisce passare una parte delle vacanza solamente con le sue amiche. Significa semplicemente accettarla come individuo e in quanto tale accettarne la libertà ! (laddove ovviamente le libertà sono sempre quelle stabilite dalla coppia stessa). Rispettare i reciproci spazi, significa dunque trovare il giusto equilibrio, che permetta alla coppia de essere felice. Insomma bisogna sempre ricordarlo che l’obiettivo dell’amore (come per altro della vita stessa) è di essere felici, e non di rispettare determinati canoni imposti dagli usi e i costumi.
Avere i propri spazi è l’unico modo per ricaricarsi e arricchirsi ed vivere la realtà di coppia con energia nuova. Ciò che ci migliora e ci accresce al di fuori della realtà “a due” è un dono alla coppia stessa, quando il rapporto è sano e il senso dello stare insieme è accrescersi ogni giorno.