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Ecco, questo è un argomento su cui non ho proprio un’opinione né dei motivi risolutivi per sostenerne una o l’altra:
La procura della Suprema corte, sollecitata dall’associazione Amici dei bambini, afferma che le coppie che chiedono l’adozione non possono dirsi indisponibili a ricevere piccoli di pelle nere o di etnia non europea.
Da una parte c’è l’ovvio senso di ingiustizia nel concepire di rifiutare un bimbo per ragioni etniche o – peggio – cutanee, dall’altra c’è l’infausto scenario del relegare un bambino nero a una coppia di razzisti. È chiaro che, per la società, la cosa più giusta è impedire questa possibilità di scelta, ma non lo si fa sulla pelle – letteralmente – del bambino?
EDIT: Max, Scialocco e Pietrino mi hanno convinto con buoni argomenti che la decisione della Cassazione è una cazzata, Alessandro Gilioli raccontando la sua storia.
Beh, magari così un razzista evita di adottare in toto, però 😉
ricordo lo sgomento mio e di mia moglie nel sentirci fare questo tipo di domanda dall’assistente sociale che accoglieva la nostra domanda di adozione.
Di per se’ non vedo lo scandalo, nel senso che tutti, in un modo o nell’altro, discriminano sulle caratteristiche desiderate nei figli (a cominciare dalla scelta del partner con cui farli).
O solo i genitori adottivi devono essere di bocca buona? Se non si può discriminare, allora l’inseminazione artificiale dovrebbe essere _obbligatoriamente_ eterologa, sennò è troppo facile. E non dovrebbero lamentarsi, men che meno far causa, quelli che ooops, si ritrovano il bambino nero perché son state scambiate le provette.
Ma se non si può discriminare, allora devi adottare anche un bambino handicappato, se ti tocca; e va vietata la diagnosi preimpianto degli embrioni (perché rovinare la sorpresa?), per non parlare dell’aborto dei feti malformati.
O il tuo ‘senso di ingiustizia’ non si spinge fino a quel punto?
@ Davide:
Si, credo che l’ effetto sia questo@ Shylock:
Beh, la parte finale sull’ aborto e i feti malformati mi pare uno scivolone: qui si tratta di salute di un futuro bambino, più che di possibilità discriminatorie su quale bambino si desidera.
Il resto invece è condivisibile.
e premetto che ho considerato di adottare da east asia o latin america prima di avere mio figlio. penso pero sia una cosa non giusta ed abbastanza ideologica e semplicistica di un paese che fatica a creare un melting pot ed arriva a decisioni impacciate. a parte la liberta di scelta che la decisione della corte lede fondamentalmente, conosco molte coppie nere che non vorrebbero mai un bambino bianco e viceversa. mettiamo il caso non vogliano rivelare che il bambino sia stato adottato, che pure e’ un diritto del genitore? poi esistono problemi di integrazione nella famiglia, problemi di integrazione culturale, perdita delle radici etnicoculturali. molti psicologhi di colore sostengono la ingiustizia fonamentale di privare un bimbo di colore della tradizione etnico culturale che accompagna la crescita in un ambiente etnicamente omogeneo. il che si pone non solo per bimbi di colore ma per altre etnie. qui il problema e’ opposto a causa dei molti bimbi afroamericani provenienti da famiglie fragili che vengono adottati da bianchi.
@ Shylock:
@ Max:
@ Pietrino su Skype
Sì, avete ragione. Mi avete convinto.
@ Giovanni Fontana:
Me cojoni?
@ Shylock:
Si dice “me stai a cojonà ?” perché “me cojoni” in romanesco vordì n’antra cosa.
(comunque no, ho anche editato il post)
@ Giovanni Fontana:
E chevvordi’, allora?
@ Shylock:
– Che numero di scarpe porti?
– il 49
– me cojoni!
@ Giovanni Fontana:
E sticazzi, allora?
@ Shylock:
Sticazzi vuoldire chissenefrega.
– Lo sai che Noemi Letizia si è fidanzata di nuovo?
– Sì, anche, sticazzi.
@ Giovanni Fontana:
Grazie, mo’ m’o o segno.
@ Shylock:
http://www.youtube.com/watch?v=AI96e1vGvpk
Oh, vedi che sei giovane ma qualche classico lo conosci?
Ho provato a risponderti qui
http://arnaldogreco.wordpress.com/2010/04/29/bastava-alzare-il-telefono-e-farselo-spiegare-5-minuti-non-di-piu/
Giovanni Fontana scrive::
nel nord-est “me cojoni” (o “te me cojoni”) vordì anche “mi canzoni”, “mi prendi in giro”.
W l’Italia!
@ tenkiu:
Il pronome direi che ci vuole, eventualmente enclitico: ‘me cojonito (cio’)’?
Shylock scrive::
se così è si parla di persone che non esistono ancora, i bambini da adottare sono persone, un po’ come il tuo ultimo argomento sui feti malformati (mi pare)
forse il mio senso di ingiustizia non si spinge fino a questo punto. la cosa che mi colpisce è la parificazione della discriminazione: uno con la pelle nera si distingue dagli altri, come uno con le lentiggini, ma umanamente non ha effetti -non può divenire presidente se lo vedo come un jim crow, che non è-; un ritardato invece si distingue e non potrà divenire presidente -giustamente- per esempio. questa è la prima bestialità del razzismo.
una coppia che non vuole adottare un nero è razzista.
che non gli venga affidato il bimbo nero, per il bimbo nero sake; gli venga affidato il bianco solo se non esistono abbastanza coppie adatte, per il bimbo bianco sake.
Lorenzo Panichi scrive::
Hai ragione anche tu.
@ Lorenzo Panichi:
“una coppia che non vuole adottare un nero è razzista”.
non necessariamente. come fai ad essere cosi assoluto. uno magari vuole avere un figlio e non dirgli che e’ stato adottato. non e’ nei suoi diritti? non e’ nei suoi diritti evitare che a 16 anni non si senta dire “ma tu che cazzo vuoi che non sei neanche mio padre?”
proprio perche’ non sono razzista e vivo il melting pot quotidianamente senza timori o paranoie che non avrei queste reazioni “knee-jerk” da uomo bianco con i sensi di colpa razzisti e ansioso di essere politically correct….
Max scrive::
Io ‘sta cosa non la condivido. Però so che tutti la pensati in un altro modo, mi faccio da parte.
Lorenzo Panichi scrive::
Lorenzo Panichi scrive::
E perche’ uno che non vuole _avere_ (fare) un bambino nero no?
In entrambi i casi, si discrimina, sulla base dello stesso principio: non voglio un figlio nero, ne’ chiavi in mano ne’ in scatola di montaggio.
Max scrive::
non così agilmente, contando il danno della verità negata.
poi se sapessi che i miei mi hanno adottato gli vorrei anche più bene, pare che l’adozione sia un infamia.
ad ogni modo parlo di razzismo seguendo l’idea che emergeva nei discorsi precedenti, l’avere la pelle di colore diverso come elemento di peso,disturbo.
Shylock scrive::
direi di si, ma se i geni di uno dei due sono coinvolti potrei appelarmi al fattore somiglianza, non so
@ Lorenzo Panichi:
E perché il fattore somiglianza dovrebbe valere in questo caso, ma non nel caso del genitore adottivo che vuole un figlio che, in qualche modo, gli somigli (o che comunque non si veda a un km di distanza che non è suo)?
Rimane sempre il problema di fondo: perché in certi casi sarebbe legittimo scegliere (aka discriminare) e in altri no?
Perché posso scegliermi un coniuge del colore che voglio ma un figlio no?
@ Lorenzo Panichi:
IL “DANNO DELLA VERITA’ NEGATA”….?
stai scherzando, vero?
Shylock scrive::
che gli altri lo vedano o meno non è il mio punto. penso che il genitore coinvolto abbia il diritto di poter percepire l’effetto dalla PROPRIA influenza genetica. comunque si, il fattore somiglianza può essere un punto a favore della scelta anche quando i propri geni non sono coinvolti.
non è il problema di fondo del mio intervento precedente ([cit]forse il mio senso di ingiustizia non si spinge fino a questo punto…)
@ Max:
no, non è un diritto conoscere la verità su se stessi?
Lorenzo Panichi scrive::
Io gli adottati che, di solito adolescenti, vanno in fregola e si rivoltano contro gli adottanti perche’ vogliono conoscere i loro ‘veri’ genitori li trovo piuttosto ingrati: perche’, quegli stronzi che ti hanno tirato fuori dalla strada contano meno di chi ci ha messo solo uno schizzetto di materia organica e poi, per un motivo o per l’altro, in strada ti ci ha lasciato?
Perche’ la ‘verita” su di te, cocco bello, e’ questa, ti piaccia o no, gli direi io.
@ Shylock:
Io sono d’accordo sia con te che con Lorenzo.
@ Giovanni Fontana:
Mi spieghi come fai, bieco terzista?
@ Shylock:
Diritto a conoscere la verità . E