Stop the sag!

Qualche tempo fa, in un’intervista su MTV, Barack Obama aveva espresso la sua posizione sui pantaloni calati. Per spiegare che non tutte le cose di buon senso possono essere regolate per legge aveva detto che, certo, fare una legge per vietare di portare i pantaloni calati è una sciocca perdita di tempo, però, insomma, queste cose bisognerebbe capirle da soli: magari evitate di farci vedere le vostre mutande, diceva l’allora candidato alla Casa Bianca.

C’è chi, sulla questione, ci si è incaponito sul serio, ed è il senatore dello stato di New York Mike Adams, che con tanto di manifesti come questo:

Il manifesto a Brooklyn, foto AP

ha cercato di fare appello alla comunità nera, dove quella dei pantaloni calati sembra essere più che una moda, un tratto di distinzione sociale e di riconoscimento. Lo slogan della campagna è “noi siamo migliori di così”, dove quel noi è rivolto agli afroamericani, e riecheggia delle conquiste fatte erodendo la segregazione. Adams dice che andare in giro con i pantaloni calati è misurarsi col metro dei razzisti, è farsi imprigionare dallo stereotipo altrui. Per dirlo ha anche pubblicato un video sul canale Youtube del senato del New York in cui ripercorre la storia delle caricature denigratorie ai danni dei neri, con una differenza: questa è una caricatura autoimposta.

La serietà con cui dice «se ci tiriamo sù i pantaloni, tiriamo sù il rispetto che hanno per noi», fa un po’ ridere.

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