bassa, meravigliosa, pallidissima (anemia) e su facebook si fa il tutto molto più velocemente, sono già nate decine di gruppi simili che si distaccano apertamente dalla simpaticissima battuta in questione
Quella dell’abbronzato, Davide, è stata indecente. Il sito dice “If you are not Italian and felt insulted by one of Prime Minister Silvio Berlusconi’s ignorant and inappropriate jokes, please accept our apologies”, credo sia nello spirito giusto.
Ne parlavo con un mio amico americano qualche giorno fa.
Mi ha raccontato che negli anni ’70 la musica “nera” veniva definita “tanned” nelle radio.
La frase di Berlusconi è sicuramente inappropriata, ma non è questo big deal come vogliono farci credere.
Credo che sia molto più indecente tutto il polverone che si è scatenato in Italia con tutto il solito nauseante teatrino politico.
“Vogliono farci credere”, no. Poi: effettivamente il messaggio non è il migliore che c’è, ma penso che qualcosa bisognasse dirlo.
Poi, forse, vedere tanta gente che si lamentava dell’aggettivo abbronzato apostrofando Berlusconi come Nano o Pelato ha fatto sì che abbassassi l’asticella, e alla prima iniziativa che mi è sembrata meno indecente mi sono aggrappato.
Però, bada, sì, non è il fatto di dire “abbronzato”, ma di pensare che faccia ridere.
Comunque Giovanni, in nessun altro paese si sono veramente filati quest faccenda. A nessuno gliene frega un cazzo dell’Italia, mettiamocelo in testa. Così quando Berlusconi dice “abbronzato” a Obama o “kapo” a qualche eurodeputato si scatena il polverone, ma se qualcuno, riuscendo a evitare che tutta questa polvere gli finisca negli occhi, andasse a spuciare leggi e sottodecreti approvati in quei giorni, troverebbe probabilmente qualcosa di interessante.
Ma no, siamo in Italia, noi ci facciamo i siti web di protesta e sfoghiamo la frustrazione dandoci le botte in piazza Navona. Aaaah.
Sì, quello fa pena.
Però che nessuno se lo sia filato – New York Times e, mi sembra, occhiello in prima pagina del Washington Post – non è così vero.
La cosa che hai linkato prima è una cosa contro Berlusconi, quell’altra – magari non precisissima nei modi e nelle parole – è contro cosa dice Berlusconi.
secondo me questa cosa fa a pugni con il discorso di McCain che hai giustamente citato qualche post addietro
bassa, meravigliosa, pallidissima (anemia) e su facebook si fa il tutto molto più velocemente, sono già nate decine di gruppi simili che si distaccano apertamente dalla simpaticissima battuta in questione
Quella dell’abbronzato, Davide, è stata indecente. Il sito dice “If you are not Italian and felt insulted by one of Prime Minister Silvio Berlusconi’s ignorant and inappropriate jokes, please accept our apologies”, credo sia nello spirito giusto.
Ne parlavo con un mio amico americano qualche giorno fa.
Mi ha raccontato che negli anni ’70 la musica “nera” veniva definita “tanned” nelle radio.
La frase di Berlusconi è sicuramente inappropriata, ma non è questo big deal come vogliono farci credere.
Credo che sia molto più indecente tutto il polverone che si è scatenato in Italia con tutto il solito nauseante teatrino politico.
“Vogliono farci credere”, no. Poi: effettivamente il messaggio non è il migliore che c’è, ma penso che qualcosa bisognasse dirlo.
Poi, forse, vedere tanta gente che si lamentava dell’aggettivo abbronzato apostrofando Berlusconi come Nano o Pelato ha fatto sì che abbassassi l’asticella, e alla prima iniziativa che mi è sembrata meno indecente mi sono aggrappato.
Però, bada, sì, non è il fatto di dire “abbronzato”, ma di pensare che faccia ridere.
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_7d44c2c4-afeb-11dd-981c-00144f02aabc&vxBitrate=300
A me ste cose fanno pena.
Comunque Giovanni, in nessun altro paese si sono veramente filati quest faccenda. A nessuno gliene frega un cazzo dell’Italia, mettiamocelo in testa. Così quando Berlusconi dice “abbronzato” a Obama o “kapo” a qualche eurodeputato si scatena il polverone, ma se qualcuno, riuscendo a evitare che tutta questa polvere gli finisca negli occhi, andasse a spuciare leggi e sottodecreti approvati in quei giorni, troverebbe probabilmente qualcosa di interessante.
Ma no, siamo in Italia, noi ci facciamo i siti web di protesta e sfoghiamo la frustrazione dandoci le botte in piazza Navona. Aaaah.
Sì, quello fa pena.
Però che nessuno se lo sia filato – New York Times e, mi sembra, occhiello in prima pagina del Washington Post – non è così vero.
La cosa che hai linkato prima è una cosa contro Berlusconi, quell’altra – magari non precisissima nei modi e nelle parole – è contro cosa dice Berlusconi.
Che io giornali riportino queste cose è ovvio. Che alla gente importi davvero invece è un altro discorso.
Quello che ho linkato io è legato al tuo post solo nel riferimento del polverone di cui ho scritto sopra.