Come ho già detto, penso che quando Marco Beccaria parla di ciclismo valga sempre la lettura.
Ovviamente, io sono sempre stato un chiappucciano, ho il video di quella tappa e ogni tanto lo riguardo.
Da bambino era l’unico che mi faceva entusiasmare, ricordo che a una Firenze-Pistoia (Crono) riuscii a orecchiare il suo contatto. Ero andato lì per farmi fare l’autografo, e lui stava dettando il suo nuovo numero di telefono all’agente. Dovendo scegliere in un attimo se avere il numero di telefono o l’autografo di Chiappucci – con l’incoscienza infallibile dei 6 anni – optai per il primo (non potevo appuntarmi il numero di telefono sul foglio che mi ero preparato per l’autografo e poi sottoporglielo).
Proprio perché, al contrario di Beccaria, credo che l’illogica logica del ciclismo sia proprio questa, e la bellezza sia nel quando (già dopo un po’ meno) salta il banco… io sto ancora con quelli che ti fanno entusiasmare come un bambino: sia gli originali, sia le brutte copie, ma che almeno sanno cosa copiare.
Ovviamente non ebbi mai il coraggio di telefonargli.
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