Matrimonio alla Natività – Diario dalla Palestina 66
Domenica sono stato al mio primo matrimonio in Palestina, ho un invito a un altro nei pressi di Jenin, e non mancherò approfittandone per vedere anche il nord della West Bank.
Purtroppo sono entrambi matrimoni cristiani, vorrei vederne anche uno mussulmano, anche se alcuni stessi mussulmani m’hanno detto che è molto più noioso: cercherò di entrare nelle grazie di qualche mussulmano in attesa di convolare (avete mai usato tale verbo, in un contesto diverso da questo?) a nozze, anche se il problema è che molto spesso si sposano intorno ai 18 anni, e quell’età è completamente fuori dal mio target: conosco bambini, fino ai 14 anni, e poi ragazzi dai 22 anni in sù.
La cosa particolare di questo matrimonio è che, pur essendo sempre all’interno del cristianesimo, si sposavano un lui cattolico, e una lei siriana-ortodossa. Dato che nella Natività non c’è uno spazio siriano, ma c’è quello ortodosso, il rito è stato un miscuglio dei tre riti.
Per quello che ho visto non c’era un solo mussulmano fra tutti i presenti.
Il rito, tutto in arabo tranne l’Hallelujah (chissà se lo sanno che è una parola ebraica?), è piuttosto diverso da quello a cui siamo abituati in Europa. È molto più concentrato sulla chiesa, sulla fede, sul/i preti, che sugli sposi. Probabilmente assomiglia di più a quello che dovrebbe essere veramente il matrimonio, nella concezione cristiana: un rapporto verticale e non orizzontale, un’unione prima con Dio, e poi con il proprio coniuge.
Effettivamente i due futuri coniugi, in chiesa, mi sono sembrati così necessariamente poco complici: non si sono mai guardati negli occhi.
E poi non c’è neanche il «bacia la sposa»!
Alcune foto, ne seguiranno altre, della festa:Ecco l’arrivo della sposa:
Scesa dalla macchina e accompagnata dal padrino e dalle damigelle:
…intanto lo sposto l’aspetta sulla porta della chiesa:
Vedete la chiesa addobbata, e questo corridoio dentro al quale stanno passando gli sposi, riempito di ornamenti: purtroppo si vede poco, qui lo sposo sta sciogliendo un nodo – un simbolo della verginità?
Ecco la foto dei tanti riti. L’officiante è un prete cattolico, ma tutti gli altri sono ortodossi, siriani, etc: è così strano vederne tanti (4, uno è un cameraman!) sull’altare:
Qui un video: «Vuoi tu Issa, prendere come tua legittima sposa Shamiran…»?
Dopo il sì, i due sposi vanno a pregare, in silenzio, senza rivolgersi parola l’un l’altra, sotto l’altare dedicato alla Madonna:
Usciti dalla chiesa, le due famiglie di lui e di lei si dispongono in fila indiana con le spalle al muro, tutti gli invitati sciorinano a fare le congratulazioni a ciascuno dei componenti: sembra l’incontro di due squadre di calcio a centrocampo, ma molto più lungo – invece di undici e undici, qui sono una ventina e un centinaio:
Infine la macchina che li porterà via, sulla targa dietro – invece – c’è scritto “Just Married”:
Seguiranno le foto della festa…
Che bella la sposa..
Però, visto che ci sono passato, ti informo che il “bacia la sposa” non c’è nemmeno nel rito cattolico tradizionale. Credo sia una roba ammeregana.
Insomma ho visto troppi film?
Siano lodate le ammereganate.
Ricordo la cosa del verbo “convolare”, tirata fuori in macchina sulla nomentana.
Non c’avevo mai pensato prima.
saluti
il mio profondo cervello alle 4 di notte si sente di dire solo questo:
uè minchia, ma c’è pure McCartney in Israele!