La discussione non mi trova molto partecipe. Mi sembra una battaglia ideologica nel peggior senso di tale parola, fatto di parole d’ordine fasulle da entrambe le parti. Io, per me, sono ragionatamente favorevole al diritto all’aborto, come scritto qua: mi dànno però fastidio alcune bugie del fronte abortista:
- Non è vero che l’aborto “è sempre una tragedia”, ci sono alcune donne – viste con i miei occhi, lavorandoci – specie immigrate, che lo usano come un contraccettivo.
- Non è vero che “è in gioco il corpo delle donne”. Il corpo delle donne è in gioco in Arabia Saudita, non qua.
- Non è vero che “la 194 ha ridotto gli aborti”. La 194 ha, per fortuna, reso l’aborto più facile e meno pericoloso, eliminando i ganci infilati negli uteri. Nello stesso periodo sono, anche, diminuiti gli aborti: ciò non è certo successo rendendo l’aborto più facile.
Trovo anche ingiusto che una donna possa decidere di abortire senza l’accordo del possibile padre, per lo stesso motivo per cui trovo giusto che un uomo non possa obbligare la donna ad abortire.
Proferite tutte queste chiacchiere, c’è una cosa che mi fa davvero imbestialire – e qui arriviamo all’oggi: come cazzo (scusate) si fa a essere contro alla Ru486?
C’è una legge, si può abortire. Lo dobbiamo ripetere? Si può abortire. Possiamo dare a una donna la possibilità di abortire in modo meno doloroso, con meno effetti collaterali, meno sofferenza. Non è che, altrimenti, non potrebbe farlo: mi dispiace, c’è la 194, non potete costringerla. Potrebbe farlo, solamente in un modo più doloroso.
Una volta che è stabilito che una donna possa abortire – può non piacervi ma questo è il dato – per quale cavolo di motivo volete che soffra?
Perché è una peccatrice?
Ma andate al diavolo! Voi, non lei.
Ok, ripetiamolo pure: c’è una legge e si può abortire.
Ognuno è libero di scegliere se abortire o no.
Prima di abortire DEVO conoscere cosa vado a fare e soprattutto cosa succede durante un aborto (fa uno sforzo, guardati “il grido silenzioso”).
La stessa cosa per la RU486.
Non è assolutamente vero che il corpo delle donne sia in gioco solo nell’Arabia Saudita, non è vero che gli aborti sono diminuiti (sappiamo bene che le statistiche funzionano in base ai dati che ricevono).
Informati MOLTO bene sui componenti e sugli effetti collaterali della RU486 e sui danni che HA provocato (in Inghilterra, per esempio).
INFORMATI visto che ci tieni alla felicità delle donne… pensa anche alla felicità di chi magari è curioso di NASCERE e viene stroncato… e in quale modo!
E non dirmi che non c’è nessuno che si possa prendere cura del nascituro e della madre!
Poi per qual motivo dobbiamo adottare noi in Italia la RU486 quando altri paesi hanno deciso di non farlo?
Per sentirci più liberi, più moderni?
Per accontentare chi?
Ma per favore!
In ogni caso non c’e’ niente di male nell’abortire in ospedale, non capisco l’utilita’ di una pillola… certe cose andrebbero fatte sotto osservazione di uno staff medico mentre dando tutto in pasto ad una pillola si rischia di avere persone che ne fanno un pessimo utilizzo, no?
Si e’ chiaro, direte voi, la pillola va presa sotto osservazione di medici e quant’altro, ma che ne sappiamo di che fine fa una volta commercializzata in Italia?
Personalmente non ho mai affrontato un aborto perche’ la mia donna prende la pillola, ma ho seguito una mia cara amica nel suo aborto ed e’ andato tutto liscio, lo staff medico era molto professionale e non ha subito nessun trauma se non per il breve periodo di ripresa successivo all’operazione in cui ha avuto dolori di schiena, bacino e perdite notevoli, ma alla fine tutto liscio.
In finale, boh, non ho un’idea chiara su tutta questa storia della pillola, voglio sentire le vostre opinioni per focalizzare meglio sul discorso.
Giampaolo Mannucci ha scritto:
Complimenti allo staff medico! saranno riusciti e smembrare bene quel corpicino e a raccoglierne con gran cura i “resti”… scusami, sai, ma è questo che succede e senza anestesia per il nascituro… ma noi non sentiamo alcun dolore ed è questo che conta… poi ci vengono a dire che il nascituro non è in grado di provare alcun dolore! (e non ci crediamo, naturalmente!)
Proviamo a chiamare le cose con il loro nome?
No, è in gioco il corpo delle donne. Letteralmente. Se non riesci ad avere un aborto che al termine del tempo consentito devi sottoporti a un intervento molto più pesante – anche proprio per il tuo corpo, fisicamente. Per inciso: questo è quello che capita in tantissimi casi in Italia. (Ovviamente per quelle ricche c’è sempre la clinica, o la Svizzera. Come prima della 194.)
E le donne che abortiscono, almeno in Lombardia, sono trattate spessissimo come puttane dal personale medico e infermieristico e dai “consultori” con cui vengono in contatto. No, non lo so di prima mano – ma tutti i racconti che ho (un bel po’, e da fonti non in contatto tra loro) sono in quella direzione.
Sempre che le donne riescano ad abortire, ovviamente, e non debbano portare avanti una gravidanza perché – ohibò – non ci sono abbastanza medici non-obiettori, perché essere un obiettore ti dà tutta una bella serie di vantaggi.
E qui vengo al secondo punto: costringere una donna a tenere nel suo utero un feto che non vuole è *uno stupro*. Punto.
E no, il padre non ha diritto di veto. Lo porta lui nell’utero? No. In alcuni casi può partecipare alla decisione, ma *il corpo non è il suo, lui non può avere l’ultima parola*. As simple as that.
Senza nemmeno considerare i padri stupratori – te l’immagini che bello, il marito che mette incinta la moglie a forza e la moglie che deve portare avanti la gravidanza? Bello, eh? Ribadisco: uno stupro che va avanti tutta la vita.
Mi permetto di citare “la top 10 dei predicatori bambini” sempre su Distanti saluti, si è trattato abbastanza questo tema.
@ tenkiu:
Non saprei Tenkiu, ce ne sono gia tanti di bambini senza genitori nel mondo, non c’e’ bisogno di farne altri, non trovi?
Inoltre, se una non vuole averlo il figlio ed e’ stato un incidente, tu quale soluzione alternativa hai da offrire?
La mia amica l’ha fatto e sinceramente questa scelta le ha reso la vita migliore. Questo e’ cio’ che conta, e’ inutile dibattere sul fatto che quel coso di 1 mese possa soffrire o meno. Non e’ voluto e basta, non deve venire al mondo ne vivere come un bambino non voluto, ripeto che ce ne sono gia tanti.
restodelmondo ha scritto:
Oh ma c’è anche la moglie che vuole il figlio ed il marito invece vuole che abortisca!
guarda, sui diritti del padre non so proprio risponderti. penso che dovrebbe poter dire la sua visto che é anche suo figlio, ma però effettivamente succede tutto nel corpo della donna. pensa dover tenere per 9 mesi in pancia un figlio che non vuoi. é una violenza tremenda.
quindi boh, non lo so ancora.
“Poi per qual motivo dobbiamo adottare noi in Italia la RU486 quando altri paesi hanno deciso di non farlo?
Per sentirci più liberi, più moderni?
Per accontentare chi?
Ma per favore!”
Per consentire a una donna che ha deciso di abortire di non dover subire un pesante intervento chirurgico. Se la donna ha preso questa dolorosa decisione ed esiste un metodo che consente di abortire senza subire l’operazione, perché non ricorrervi?
@ Giovanni Fontana:
Anche se condivido alcune cose scritte da te, abbiamo già discusso a lungo in passato del problema aborto. Per me, che sia doloroso o meno è sempre aborto, ovvero prendere il feto, che per me è una persona, e sopprimerlo. Ora, ultimamente alla richiesta se sono d’accordo con la legalizzazione del pastiglione, ti dico che non sono d’accordo, e mi dai dell’egoista! A me, che voglio salvare anche il bambino? Mah… salvare i più deboli è diventato un atto di egoismo? Forse bisognerebbe informare il mondo intero di questa novitÃ
ahahhahahahahahahaha
😉
Giampaolo Mannucci ha scritto:
La Ru486 sarà commercializzata soltanto entro le stutture ospedaliere, e con obbligo di ricovero di almeno 24h.
@ tenkiu:
23% of all abortions in California are done with RU486. if there was even a hint of serious problems FDA would not sit on his ass, especially with the liabilities laws we have here…and especially with all evangelical from the Bush era still around!
the reason is that RU is less invasive (all surgical procedures have risks) and with some limited supervision the dangers are outweighted by the benefits.
the fetus belongs to the mom, it cannot exist independently. anything else is akin to slavery and it seems to me that the life that IS trumps the purported rights of the life that WILL BE… that to me closes the discussion on parental rights.
those physicians who refuse to perform abortions while being paid by the State should have the courage of their convictions and go working full time for a private institution that rejects abortion. otherwise they are not deserving of much respect at all.
most of the catholic theology has always found women suffering as part of their natural condition and direct consequence of the will of god. that explains a lot of the nonsense on tha subject.
restodelmondo ha scritto:
Su questo sono disposto a discutere una vita. E credo che la tua posizione dia un sacco di legittimità agli antiabortisti.
Il corpo non è suo, ma non per scelta. Se potesse lo terrebbe lui, non può. Considerare sul piatto della bilancia non la vita di quella donna, ma la sua gravidanza per 9 mesi avvera tutte le cattiverie dei movimenti per la vita. Se io e te decidiamo di avere un figlio, e tu, due mesi dopo hai un ripensamento, beh, ci dovevi pensare prima.
Altrimenti, fai della tua posizione quella che ti scimmiotta Alberto: un capriccio.
@ fra Alberto:
Alberto,
it is not clear to me why you completely accept the concept of enslaving the woman’s body, as if that wouldn’t amount to a violation of the rights the “weak” who exists, right there in front of you. it seems to reflect the backward idea of the woman as the origin of all sins, and as such not worthy of any respect or rights. it’s like you see the tree but you miss the whole forest.
riky ha scritto:
Nono, Ricky, la risposta giusta è: “non dire cazzate, moltissimi altri stati l’hanno adottata”
La lista degli stati che hanno adottato la Ru486, dal blog di Francesco:
http://www.francescocosta.net/2009/07/31/ru486/
1988 Francia, Cina
1991 Gran Bretagna
1992 Svezia
1999 Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Israele, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svizzera
2000 Stati Uniti, Norvegia, Russia, Ucraina, Serbia e Montenegro
2001 Taiwan, Sudafrica, Tunisia
2002 Bielorussia, Lettonia, India, Azerbaijan, Georgia, Uzbekistan
2003 Estonia
2004 Moldavia, Guyana
2005 Albania, Ungheria, Mongolia
2006 Australia
2007 Portogallo, Armenia
2008 Romania
2009 Italia
Max ha scritto:
On this I don’t agree.
fra Alberto ha scritto:
Questo fa di te un fondamentalista, e mi dispiace: covavo la speranza che non lo fossi.
Invece ti sono più importanti le tue assurde convinzioni, della felicità delle persone.
Ti faccio soltanto notare che io, fossi al posto tuo, credessi (senza dati) che un feto è una persona, comunque sarei a favore della Ru486.
Se c’è il Dio buono che dici (quello che procura la quantità enorme di aborti naturali) sarà molto incazzato con te per questa tua posizione malvagia e menefreghista.
L’aborto può essere fatto: bisogna decidere se farlo fare in una maniera più dolorosa o meno dolorosa, e tu – disgustosamente – decidi che è meglio far soffrire di più le persone.
@ Giovanni Fontana:
“E credo che la tua posizione dia un sacco di legittimità agli antiabortisti.”
maybe so. likely so. but I think one must be consequential. if the fetus belongs to the mom body, and her privacy rights are at stake, her rights trump those of the father. ie maybe the father is a son of a bitch who maybe psychologically abuse her, maybe she realized that that was a big mistake, that that baby would grow in hell, maybe he forced the pregnancy. she has the final right of pulling the plug.
pro-lifers will always have something to argument, but ultimately is not their body, as it isn;t that husband’s. prochoicers must stick to their guns: it’s a matter of privacy rights and self determination
@ Max:
Se vuoi che ti risponda, ti prego di scrivere in italiano visto che lo conosci. Grazie! 🙂
Max ha scritto:
Io questo non lo penso, del resto sul rapporto genitori/figli ho una posizione non standard, di cui abbiamo già parlato, scontrandoci.
Trovo ridicolo chi dice che il feto non è dei genitori, però poi lo diventa quando un genitore può imporre al figlio il battesimo e la propria religione.
Ma la mia mi sembra una posizione coerente.
Per me ciò che legittima l’aborto non sono i nove mesi di gravidanza (come sai sono molto responsabilista), ma la vita rovinata che avrebbe il bambino e quei genitori.
La scialba obiezione antiabortista “quel bambino vorrebbe nascere” non la prendo neanche in considerazione: è una posizione ridicola, proprio perché non esiste volontà in un embrione (come tu puoi confermarmi). Anche il “bambino” che potrebbe nascere domani sera se vado a letto con una, anziché andare al concerto dei Radiohead, “vorrebbe nascere”, ma nessuno propone di abolire i concerti dei Radiohead.
Giampaolo Mannucci ha scritto:
No, non trovo. Ci sono tanti bambini senza genitori naturali che hanno trovato chi si occupa di loro e sono felici!
Giampaolo Mannucci ha scritto:
Porti a termine la gravidanza e poi… decidi oppure, è strano ma nessuno ci ha pensato, chiedi a lui cosa gradisce: se continuare a vivere le verie fasi della vita o se preferisce essere “eliminato”… semplice, no?
Giampaolo Mannucci ha scritto:
Può essere, però suo figlio ci ha rimesso “le penne”!
Giampaolo Mannucci ha scritto:
Giusto!
Tu ce l’hai un cane?
v. ha scritto:
Hai proprio ragione!
E… schiacciare prima la testa a tuo figlio e poi strappargli le braccia e le gambe per tirarlo fuori, come la chiami?
riky ha scritto:
Macché pesante intervento chirurgico! un po’ di mal di schiena, ha detto Mannucci… al massimo ti puoi portare un peso sul cuore per tutta la vita (ma non capita a tutte!)
Giovanni Fontana ha scritto:
Ah si? Cosa ti da questa certezza?
Giovanni Fontana ha scritto:
Peccato! Son stati fatti degli studi prima di arrivare a quella scialba obiezione!
Giovanni Fontana ha scritto:
Certamente se lo dice Maaaax!
Hai mai sentito parlare di istinto di sopravivenza?
Giovanni Fontana ha scritto:
Quasi, quasi meglio 36 o 48h. … ai posteri l’ardua sentenza!
ma l’istinto di sopravvivenza è una cosa biologica o spirituale?
perchè mica so se a farlo scegliere a un embrione vorrebbe davvero venire al mondo alle volte.
Non capisco tutto questo trambusto.
L’aborto è legale.
Si tratta solo di evitare alle donne un intervento chirurgico.
Ma questo renderebbe il tutto meno doloroso per le donne, e allora non va bene.
Riguardo ai diritti del padre sul feto dico che ci sono casi e casi, non è così semplice.
@ v:
@ angia:
Certo che è proprio dura vedere oltre un palmo dal proprio naso!
@ tenkiu:
exactly!
venerdì, 31 luglio 2009
Un assassina tra i malati
Da oggi c’è una riconosciuta assassina che ha libertà di circolazione negli ospedali italiani. Una assassina ed un traditrice.
Uccide con sfacciata efficienza creature inermi che potrebbero essere accudite e diventare uomini e donne adulti. Uccide subdolamente con perversa imprevedibilità donne che hanno riposto fiducia in essa per essere sostenute nelle loro ansie e difficoltà .Â
Un comunicato di Scienza e Vita ci mette in guardia contro questa assassina che circola da oggi negli ospedali del nostro Paese.Â
“Considerevole il numero di donne decedute dopo aborto chimico con RU486, imprecisata l’incidenza delle infezioni gravi, privatizzazione dell’aborto e solitudine delle donne, incongruenza con l’applicazione della Legge 194/78. Questi solo alcuni degli aspetti che devono scongiurare l’approvazione della pillola abortiva da parte dell’AIFAâ€, dichiarano Bruno Dallapiccola e Lucio Romano presidenti dell’Associazione Scienza & Vita, in vista della riunione del CDA dell’Agenzia del farmaco che dovrà decidere sulla commercializzazione della RU486.
“Anche la più recente letteratura scientifica non è univoca circa i protocolli da usare. – proseguono Bruno Dallapiccola e Lucio Romano – E’ nota, inoltre, l’impossibilità di conoscere il reale numero di infezioni gravi, come pubblicato dalla Planned Parenthood il 9 luglio sull’autorevole New England Journal of Medicine. La responsabilità in capo all’AIFA è enorme, sia sotto il profilo scientifico che etico e culturale, ci appelliamo quindi al rigore ed alla prudenzaâ€.
“Ancora, se davvero non c’è nulla di cui preoccuparsi e nell’ottica della trasparenza, – concludono Bruno Dallapiccola e Lucio Romano – chiediamo che l’AIFA renda pubblici sia il dossier fornito dalla Exelgyn, casa produttrice della RU486, che riporta una serie di decessi dopo assunzione di mifepristone e misoprostolo, sia il parere del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia del farmacoâ€.
L’accesso di questa turpe assassina accanto alle persone più deboli è stato permesso dal governo Prodi ed in particolare dall’allora ministro Livia Turco.Â
Idolatri della “libertà di scelta”, hanno accantonato per l’occasione tutti i principi di un ostentato cattolicesimo.
(dal blog di “nondarmiragione”)
@ Max:
Carissimo Max
mi sembra di non avere nessuna idea della donna che dici tu, quindi la tua critica non la vedo appropriata.
Ho riflettuto meglio sul problema e sono giunto a questa conclusione:
L’aborto è legale in Italia e ciò comporta che possa essere usata qualsiasi metodica che non vada a discapito della salute della donna, non sono molto informato sulla “bontà ” della RU486, so solo dai racconti delle donne che me lo hanno raccontato che viene provocata una grossa emorragia, ma altro non so.
Ciò che invece mi preoccupa è l’impatto degli effetti psicologici e sociologici sulla società …
Se prima l’intervento per abortire era un deterrente, con una pillola la barriera viene abbattuta e la responsabilità dell’evento potrebbe (dico potrebbe)attenuarsi considerevolmente. Un po’ come avviene per l’eutanasia, morire in modo soft è diverso che ricevere una scossa potente, siamo d’accordo, ma rimango dell’idea che non lo vorrei vedere morire…
Penso di essere stato chiaro
PS
Per chi vuole, linkato al nome c’è la spiegazione del vangelo di questa domenica 🙂
@ fra Alberto:
Esattamente un procedimento da dogma! TI sei reso conto che la tua posizione di ieri non era sostenibile, e allora hai cercato in tutti i modi un’argomentazione che stesse un poco in piedi: l’idea di cambiare idea e riconoscere che fra i due mali è desiderebile il minore, l’hai scacciata come un diavolo.
Bene. Allora facciamo ciò che dici: perché non permettere lo un aborto che includa lo stupro della donna da parte del medico? Anche quello sarebbe un deterrente.
Bella posizione, Albè.
@ Giovanni Fontana:
AHAHHAHAHAHHAHAHAHAHAHAH! Ma che c’entra! Tu hai una prospettiva rinchiusa tra l’aborto chimico e quello chirurgico, io ti ho spiegato i miei sed contra e poi faccio le mie riflessioni e tu te la prendi pure, ma allora non posso più ragionare con la mia testa? Devo per forza “sposare in toto” la tua posizione?
Mah…
PS
Anche un prete con kalaschnikov davanti al reparto di ginecologia è un bel deterrente, non pensi?
Sono d’accordo con il fatto che “è una scelta sempre dolorosa” è assolutamente falso: è una ipocrisia quegli abortisti che si adeguano al paradigma degli antiabortisti, invece di sostenere semplicemente che un embrione NON è persona (cosa che io sostengo).
E’ una scelta dolorosa quando è obbligata da condizioni economiche o sentimentali o pratiche difficili, non è dolorosa o può non esserlo quando – semplicemente – non si desidera avere un figlio, e fra l’altro quest’ultimo motivo è decisamente il più serio per non portare a termine la gravidanza.
Dare voce in capitolo al padre? Non sono d’accordo, finchè il figlio non nasce e non viene riconosciuto, è parte del corpo della madre, che poi è il principio che legittima l’aborto. Se si decide in base ai geni condivisi perchè allora non può scegliere uno dei nonni? E perchè non la società ? Da che mondo è mondo era la donna a prendersi gli infusi di prezzemolo, andare dalla mammana, a darsi i pugni in pancia o – spesso – accogliere il nuovo nato nella propria vita, magari anche da sola e in mezzo a mille difficoltà , per il puro desiderio di crescere un bambino. Desiderio che – di per se’ (anche questo secondo me andrebbe ricordato) non è particolarmente altruistico o meritorio, è una pulsione biologica.
@ Giovanni Fontana:
Ma hai letto bene il mio post? Prenditi un bel caffè e poi rileggilo…
rosalux ha scritto:
E allora cos’è?
A che genere appartiene quel “coso” che via via si sta sviluppando?
Non è ancora una persona ma cosa significa essere una persona e da quando “un essere” può essere considerato una persona?
Il punto non sta comunque nel riconoscere la persona ma da quando inizia LA VITA!
Eh si, perchè noi ci preoccupiamo tanto della donna, dei suoi diritti ecc. (io sono una donna!)
ma non ci chiediamo se sia giusto bloccare la vita a qualcuno… possiamo bloccarla per il semplice fatto che non ci può rispondere o perché presumiamo che sia incapace di provare dolore?
Quante persone che non possono risponderci e che pensiamo siano incapaci di provare dolore vivono serenamente?
Eliminiamo anche loro?
C’è un’idea abbastanza strana e direi opportunistica sulla dignità della persona, mi sbaglio?
Ciao a tutti, vado in vacanza per qualche giorno… 🙂
@ tenkiu:
Buone vacanze, falle anche per me!
@ Giovanni Fontana:
Ok, but the legal basis for abortion are the privacy rights of the mom. and that seems to me the most solid foundation. I accept your other reasoning you make, but its legal basis are weaker. the fetus physically does belong to the mom. he cannot exist without her, it’s an integral part of it, she is the one bearing the non-trivial physical risks associated with completing a pregnancy. consequently she has the right to decide independently and without constraints-if not those based on medical considerations-on its fate. father rights are nil in my view and rightly so. he is small part of the whole developmental process.
if you believe the contrary, I fear you are at the edge of a dangerous slippery slope ultimately intruding into fundamental privacy issues.
Different is the case of a born baby. at that point he is an independent living human being with rights. so parental rights now clashes with a complete individual rights. with all the consequences of the case.
x tenkiu:
una catena di DNA in una cellula è “vita”, ma non è “persona”, imho. Per me una persona ha affetti, percezioni, coscienza di se’. Il discorso del limite è giusto, e ne dobbiamo discutere, ovviamente. Io per esempio sono contraria alle sperimentazioni sui primati. Fossi costretta a scegliere tra una morula e uno scimpanzè, chè ha i suoi affetti e la sua “visione” del mondo personalmente non avrei il benchè minimo dubbio e sacrificherei la morula, quand’anche avesse il mio DNA (che non considerò così eccezionale, va detto: apprezzo di più uno scimmiotto del mio acido desossidoribonucleico.).
Ecco, e troverei piuttosto immorale optare per la “vita” della blastula e sacrificare lo scimpanzè, in nome del fatto che “quello” è un DNA umano.
Come vedi il discorso del “limite” non è affatto scontato nella direzione che tu (non solo tu) indichi.
@ Giampaolo Mannucci:
Allora uno che non è voluto possiamo accopparlo? Mia suocera ad esempio? Mi autorizzi?