Allora, c’è una brutta notizia e una bella notizia.
La brutta notizia è che Paolo, quello scemo che cammina e cammina dall’Umbria all’Inghilterra, sta attraversando un brutto periodo, è scoraggiato e ha quasi in mente di mollare. È arrivato in Francia e lì non ci sono paesaggi, non ci sono bar, vede solo a due metri dalla propria tuta in cui è imbacuccato e nebbia, pioggia, e nessuna faccia amica. Sente il rumore del suo respiro e quello dei camion. Come dice lui, non c’è neanche un prete con cui chiacchierar.
Sarà pure scemo, ma pensa anche cose molto sagge, il nostro Paolo:
Perché se c’è una cosa che questo viaggio non deve diventare, è il sacrificio; in questa certezza c’è tutta la laicità della mia avventura.
Veniamo alla buona notizia. La buona notizia è che noi possiamo fare qualcosa, cioè che faremo qualcosa.
Il primo pensiero di tutti, ovviamente, è quello di dirgli «dài, non mollare». Però poi uno ci pensa, e dice: «sì, ma solo se farlo ti fa stare bene». Quindi tutto quello che possiamo fare noi, per stare dalla parte della sua impresa, è cercare di fare sì che lui stia bene. È vero che il nostro potere – da lontano – è limitatissimo, ma qualcosa possiamo fare.
Paolo ha un iPod, noi abbiamo la nostra voce e tante storie da raccontare. Visto che in queste giornate di pioggia e nebbia l’unica cosa che può fare è ascoltare rumori, noi gli costruiamo la radio. Gli facciamo la colonna sonora delle sue passeggiate. E lui, camminando, ascolta le storie, le barzellette, le lezioni di storia, le prediche, le contumelie (il bello è che lui non può rispondere) le ricette di Suor Germana, i vostri problemi con la fidanzata, gli insulti al bomber della vostra squadra che non segna da 10 partite, oppure raccontargli il libro che state leggendo, il telefilm che seguite, e così via.
Ho creato una casella di posta, radiocontromano@gmail.com a cui ognuno di noi può mandare dei file audio, intanto ho mandato la password a lui. Poi, Paolo ogni mattina si scarica tutte le storie e le voci che ha ricevuto e se li mette sull’iPod, così poi per un pezzo di giornata – magari quando è immerso nella nebbia – ha la nostra brigatesca compagnia.
Io, appena finisco questo post, inizio a registrare il mio primo contributo. E mi impegno a mandargli una registrazione ogni due o tre giorni. Mi raccomando, fatelo anche voi. Io ci tengo davvero.
Coinvolgete anche i vostri amici, i vostri parenti, anche se non seguono direttamente Paolo, scrivetelo sui vostri blog. Insomma, vediamo di spingere Paolo fino a Cambridge.
Magari gli raccontate anche chi siete voi, così – in questo modo strano – conosce un po’ chi sta seguendo la sua avventura. Dopodiché parlate di quello che avete da dire. Se pensate di non avere nulla da dire, ce l’avete. Che tanto, poi, più noiosi della nebbia non potete essere!
vorrei abbracciarti.
s.
sei un genio :))
Claudia
bellissimo!!! 🙂
bello bello bello…mi dovrò procurare un registratore o esiste un altro modo per registrare qualcosa, magari con un programma per il pc?
Clunk scrive::
Se hai un microfono è sufficiente il registratore di suoni che trovi sugli accessorî di windows.
Io ho letto un racconto di Hemingway e gliel’ho spedito… nei prossimi giorni gli manderò altro..
ma che idea geniale!!
Ci sto
che idea stupenda… mi ha lasciato di stucco, grande!!!