Per dieci giorni sono qui e qui per cose che hanno a che fare con questo. Molti meno post, dunque.
Un buon pretesto per utilizzare meglio il tempo dedicandosi a questi, o per buttarlo allo stesso modo, dedicandosi a questi.
3 out of 3
Le notti insonni portano sempre buone notizie…
edit: io non sopportavo i telefilm perché ti costringevano ad avere appuntamenti fissi per metterti lì a goderne. Ecco, m’hanno fregato coi discorsi di Obama. Ora sta parlando della speranza e di chi gliela imputa, altro bellissimo intervento.
“Convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco”
Non ho mai avuto compiacimenti nell’essere minoranza, ciononostante fui uno dei ventisettemila: l’ineccepibile reprimenda di Marco Simoni è anche un po’ mia.
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Non svegliarsi un giorno a Roma
Ero lì davanti.
Obamania
/ postato su iMille
Dicevaaaano che questo giorno non sarebbe mai arrivato! E invece è arrivato, e domani sapremo. La ragione e i sondaggi dicono che Hillary Clinton è in vantaggio, e che sarebbe il cavallo migliore per fare sì che un democratico torni alla Casa Bianca, specie ora che McCain – per molti versi un liberal – è sulla cresta dell’onda dall’altro lato. L’audacia della speranza (versione contemporanea dell’ottimismo della volontà) fa credere in una vittoria di Obama, ora e fra sei mesi.
Eh sì, perché qui dalle mie parti si tifa Obama, si è presa una cotta per Obama.
Un capo masai
Pochi secondi fa una mia strettissima parente mi ha chiesto, testuale: «chi è Obama?» *mia faccia attonita* «uno dell’Africa?»
Meritevole anche la chiosa di Francesco: “ogni tanto il mondo reale bussa alla porta e dà un segno della sua presenza”.
Che io ho risposto «il prossimo presidente degli Stati Uniti» non lo dico per scaramanzia.
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Oggi mi sono svegliato con l’idea che ai Pink Floyd Manchi un album, cioè che per essere perfetti avrebbero dovuto farne un altro. Mah. Dovrò tornare a dormire, chissà cosa ne viene fuori…
Fare tredici all’anagrafe
Esperti internettari mi suggeriscono di mettere un disclaimer: l’articolo è lungo. Ma non è solo colpa mia, per raccontare questa storia bisognava necessariamente partire dall’inizio, anzi… dalla nascita.
Fare tredici all’anagrafe /postato su Pennarossa
Ho sempre pensato che il senso calcio fosse racchiuso in due immagini che – da abitante della capitale – vidi in giovanissima gioventù.
Il ferramenta del quartiere, sfegatato laziale, che espone un bandierone della Roma all’entrata del negozio con la didascalia “le scommesse si pagano”. Lazio – Roma era finita dodici ore prima, e ovviamente aveva vinto la Roma; uguale e contraria sorte sarebbe capitata al dirimpettaio (e romanistissimo) barista, se all’Olimpico le cose fossero andate diversamente.
Anche per questo, da tifoso viola, ho sempre conservato una poco celata invidia per chi è attore di una stracittadina.
Giorno della memoria
Quando i nazisti vennero per i comunisti,
Io restai in silenzio;
Non ero comunista.
Quindi rinchiusero i socialdemocratici,
E io restai in silenzio;
Non ero un socialdemocratico.
Quindi vennero per i sindacalisti,
E io non feci sentire la mia voce;
Non ero un sindacalista.
Quindi vennero per gli ebrei,
E io non feci sentire la mia voce;
Non ero un ebreo.
Quindi vennero per me,
E non era più rimasto nessuno
che potesse far sentire la sua voce.
Martin Niemöller