Deutschland über alles

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Non amo la mia patria:
amo mia moglie.
Gustav Heinemann,
Capo di Stato tedesco 1969-1974

Io volevo dire una cosa sulla Germania, quella del pallone. Quella che è uscita ieri, quella che dicono multietnica, fatta di tanti non-tedeschi. Che tutti hanno lodato, e hanno fatto bene. Vorrei provare a dirvi che i non-tedeschi sono i più tedeschi di tutti, però so che è una banalità, e allora vorrei provare a spiegarvela.

Amare la propria patria, generalmente, è una sciocchezza: sei nato lì, ci sei capitato per caso, non hai scelto nulla. Quelli che dicono di essere orgogliosi – o fieri – di essere nati in Italia, direbbero lo stesso se fossero nati in Slovenia. L’eccezione, però, è quella lì. Gente con genitori turchi, polacchi, bosniaci, nigeriani, ghanesi, tunisini che sono andati via dai Paesi in cui erano nati perché la vita era peggiore, perché non avevano un lavoro, o non c’era da mangiare, perché non c’erano abbastanza libertà, o perché ne volevano delle altre. Pensavano, e hanno deciso, che la Germania fosse un posto migliore, dove vivere meglio. Per quello che mi riguarda tanto basta a farli più tedeschi degli altri.

(ovviamente io tifavo contro, e son contento che abbiano perso, perché i tedeschi, i quattro titoli che ci raggiungono, il baiermonaco, eccetera: forza Olanda, poi)

Nel 2018 l’Italia sarà campione del mondo!

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Il Campionato del Mondo di calcio, fino a ora, l’hanno vinto solamente squadre europee o sudamericane. E fino a ora si faceva una volta per uno: il campione in carica della Coppa del Mondo passava da essere sudamericano a essere europeo, poi sudamericano di nuovo, poi europeo, e così via. Quando il campione in carica non cambiava continente era perché non era cambiato il campione in carica.

Questa regola è stata infranta questa sera (per colpa delle sudamericane e dell’Italia). Però c’è dell’altro:

il Mondiale del ’30, in Sud America, l’ha vinto l’Uruguay;
il Mondiale del ’34, in Europa, l’ha vinto l’Italia;
il Mondiale del ’38, in Europa, l’ha vinto l’Italia;
il Mondiale del ’50, in Sud America, l’ha vinto l’Uruguay;
il Mondiale del ’54, in Europa, l’ha vinto la Germania;
il Mondiale del ’58, in Europa, l’ha vinto il Brasile, in finale contro la Svezia padrona di casa: ma c’era Pelè;
il Mondiale del ’62, in Sud America, l’ha vinto il Brasile;
il Mondiale del ’66, in Europa, l’ha vinto l’Inghilterra;
il Mondiale del ’70, in Nord America, l’ha vinto il Brasile;
il Mondiale del ’74, in Europa, l’ha vinto la Germania;
il Mondiale del ’78, in Sud America, l’ha vinto l’Argentina;
il Mondiale del ’82, in Europa, l’ha vinto l’Italia;
il Mondiale del ’86, in Nord America, l’ha vinto l’Argentina;
il Mondiale del ’90, in Italia, l’ha vinto la Germania;
il Mondiale del ’94, in Nord America, l’ha vinto il Brasile;
il Mondiale del ’98, in Europa, l’ha vinto la Francia;
il Mondiale 2002, in Asia, l’ha vinto il Brasile;
il Mondiale 2006, in Europa, l’ha vinto l’Italia;
il Mondiale 2010, in Africa, lo vincerà un’europea;

Quindi abbiamo conquistato un continente! Che, come tutti i giocatori di Risiko sanno, è cosa importantissima, per i turni a venire: in Europa vincono le europee (tranne una volta, quando c’è Pelè), in Sud America vincono le sudamericane, in Nord America vincono le sudamericane, in Asia vincono le sudamericane, ma in Africa vincono le europee!

Inoltre, se è vero che ogni dodici anni vince una fra Italia e Brasile – nel ’34 l’Italia, (nel ’46 la guerra), nel ’58 il Brasile, nel 70 il Brasile, nell’82 l’Italia, nel ’94 il Brasile, nel 2006 l’Italia – ci siamo praticamente garantiti la vittoria del Mondiale 2018: dato per perso quello del 2014, in Brasile, dove vincerà una Sudamericana, quello di 4 anni dopo è nostro. Tantopiù che in tutti questi casi – sia nel ’34, che nell’82, che nel 2006 – l’Italia ha ereditato il trofeo da una sudamericana che, invariabilmente, avrà vinto 4 anni prima e come sempre in Sud America.

Tutto questo, per la precisione.

Massimo Alfredo Giuseppe Maria

Beh, buona fortuna!

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Il presidente dello stato più popoloso d’Africa, deluso dalla prestazione della sua Nigeria a questo Mondiale, ha deciso di ritirare la propria nazionale, per due anni, dalle competizioni internazionali – e quindi dalla prossima Coppa D’Africa. La mossa, più da Gaucci che da Kim Jong-il, non è per nulla piaciuta alla FIFA, che ha detto che non accetterà ingerenze della politica. Il paradosso però è che l’unico provvedimento che potrebbe prendere la FIFA, per punire un’eventuale decisione del genere, è esattamente ciò che ha minacciato di fare il presidente nigeriano.

Ah, ho dimenticato di dirvi come si chiama, il presidente: Goodluck Jonathan. È proprio il caso di dirlo, good luck!

World (cup) Map

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Se andate matti per le statistiche, e per le cartine – oltre che per il calcio – il link per seguire i Mondiali è questo. E poi, una volta lì, cliccare tutto il cliccabile.

Clima mondiali

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Youtube ha messo questo logo, io me lo tengo così nel favicon, anche dopo i Mondiali:

Certo che è proprio bello quando inizia la Coppa del Mondo. Quando inizia, perché poi finisce sempre male. Tranne una volta, in vita mia.

Casacche

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La parola “casacca” è una parola orfana, si usa solo in un contesto, e solo seguita da un’altra parola. Ce ne sono altre, come “convolare” (a nozze), o “strenne” (natalizie): l’avete mai sentite usare in un altro contesto? Secondo me bisognerebbe fare una campagna per dare loro degli altri genitori.

Questa era la premessa per interessare anche i non calciofili. Ora comincia l’inciso:

A noi della redazione di Distanti Saluti ci dispiace per i non calciofili, ma quello che sta per venire è il primo Mondiale che questo blog vede giocare. Capiterà che si parli di dieci panzoni in mutande che urlano frasi senza senso (ah, no, quella era l’opera), più spesso che non. A noi ci dispiace che la gente non capiscono – , faccio come Dante che parlo come parlano quelli di cui parlo.

Per tutta l’altra gente, quella che capiscono, andate a vedervi tutte le maglie di tutte le squadre dei Mondiali. Nessuna è strepitosamente più meravigliosa delle altre, ma diverse sono belle: la prima della Costa d’Avorio, quella dell’Australia, le due portoghesi, la seconda della Spagna. Orribile la seconda del Ghana: sembra il Castel di Sangro dei poveri.

Non ho visto Maradona

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Ora che è uscita la lista dei convocati ve lo dico.

E va bene che t’è capitato il girone più facile (Nuova Zelanda e Slovacchia), e va bene che ti son capitati gli ottavi più facili (Camerun), e va bene che ti son capitati i quarti più facili (Olanda). E va anche bene che quindi arrivi ai quarti pure con Darko Pancev in attacco e Saponetta Fiori in porta. E va bene che con un altro po’ di culo arrivi anche fra le prime quattro, e perdere con Spagna (o Brasile) è tutto onore. E va bene tutto questo

Va bene, infine, che – non ce lo possiamo nascondere – l’Italia del 2010 è una squadretta, quindi non è che Lippi potesse fare molto di meglio. Vanno bene tutte queste cose.

Però un modo di rivincere i Mondiali c’era, ed era convocare uno di questi due: