Giorno della memoria

Ricordare la Giornata della Memoria dalla Palestina è un faccenda un po’ strana, che ha mille risvolti che spesso è anche meglio non indagare. Così, ho deciso di non pensarci, e agire d’auspicio: cioè che questo diventi una cosa normale, qui come altrove. Sperando che non ci sia nessuno tanto azzardato da dire che questo giorno della memoria, neutralizzi la memoria di altre vittime.
Perciò, copio qui la stessa cosa che ho copiato esattamente un anno fa.

Credo che abbia anche molto a che fare con lo spirito del sottoscritto – di recente ho aggiornato il chi-sono del mio blog, scrivendo alla fine una frase che fa molto di quello che penso nel mondo: la brutale evidenza che neutralità e connivenza coincidono: chi non fa, falla.
Delle mille versioni che ce ne sono, questa è quella che mi torna di più:


Quando i nazisti vennero per i comunisti,
Io restai in silenzio;
Non ero comunista.

Quindi rinchiusero i socialdemocratici,
E io restai in silenzio;
Non ero un socialdemocratico.

Quindi vennero per i sindacalisti,
E io non feci sentire la mia voce;
Non ero un sindacalista.

Quindi vennero per gli ebrei,
E io non feci sentire la mia voce;
Non ero un ebreo.

Quindi vennero per me,
E non era più rimasto nessuno
che potesse far sentire la sua voce.

Martin Niemöller

Fatti maschi e parole femmine

Ora magari è la solita cosa che sapete tutti, e io son l’unico che no, ma ecco: davvero è cosa nota che il motto del Maryland, presente anche sullo stemma, è una delle cose più maschiliste che ci sono, ed è in italiano (arcaico) per di più?

Auto pedofilia

Beh, forse in Palestina le ammazzerebbero direttamente, ma almeno non sarebbe così ridicolo – la storia è questa: tre ragazzine americane (minorenni) si fanno delle foto nude o mezze nude con i telefonini (e poi le mandano a altri ragazzini) e vengono arrestate per pornografia infantile – di loro stesse.

Distanti saluti via email?

C’è un’opzione che a un certo punto, senza troppa pubblicità (mi hanno rimproverato in questo senso), ho aggiunto a lato per chi avesse voluto ricevere i post di Distanti saluti via Email. Lo segnalo a chi se lo fosse perso, è molto semplice:

  • Inserite il vostro indirizzo email nel campo qui sotto, e poi premete “fatto”
  • Copiate nel campo in basso le 5 lettere che vi compaiono.
  • Riceverete un’email che chiede di confermare l’operazione e basta cliccare sul link (blu)
  • Non riceverete mai più di un’email al giorno: se scrivo 0 post ricevete 0 email se ne scrivo 1 ricevete 1 email, se ne scrivo 3 ricevete un’email con tutti e tre.

    Domando perdono

    A tutti coloro a cui devo un’email di risposta. Ora sono ancora appoggiato ad amici, con tutta la precarietà che ne consegue.

    Che pizza

    So che è un tema pluriaffrontato però mi dovete proprio spiegare perché SOLO gli italiani applaudono quando un aereo atterra: ma quando andate in pizzeria e il cameriere vi porta la pizza, applaudite tutti insieme all’indirizzo del pizzaiolo?

    Un blog di servizio

    ipod_nano_3g_argento.jpgHo preso a caricare sull’iPod gli articoli lunghi – quelli che mi interessano ma non ho tempo di leggere al computer – così da sfruttare i tempi morti di treni/bus/metropolitane/trasporti vari/file/code.
    Ovviamente non vale per chi ha internet, iPhone, o simili, ma per chi ha un iPod proletario, come me, il problema è che le note non possono essere più grandi di 4 kb, cioè pochino: il testo di una canzone, più o meno.

    Cercando in giro ho trovato questo programmino, che è molto semplice e permette di creare tutto un articolo diviso in piccole parti e concatenato (basta premere il tasto centrale), soltanto con un copia-incolla.
    Se uno ha l’angoscia da “smaltimento dei feed”, ma non un aggeggio con cui è sempre connesso, è l’ideale.

    In più mi sono appassionato ai giochini testuali proposti dal programmino: i più carini sono quelli tipo libro-game (avvertenza: ci sono solo in inglese), in cui c’è un impianto narrativo iniziale che tu puoi modificare a seconda delle scelte che fai. Vado a nord, impugno la spada, etc. Per ora ne ho provato uno, classico, della conquista di un castello medievale, e uno in cui impersoni un chihuahua che s’è perso a New York.

    P.S. Se pensate che è una cosa troppo da persone serie, potete apprezzare nell’immagine uno standard di notizia irrinunciabile che si può leggere così.