Di questi tempi sembra di difendere Berlusconi, facendo un post così: e in un certo senso sarebbe pure vero, s’egli non fosse il campione dei Family Day. Se, insomma, fosse onesto.
La domanda è: cosa c’è di male nella prostituzione? Non parlo della legalizzazione, quella è suggerita dal buon senso, parlo proprio del concetto. In altre parole del considerare la legalizzazione non una riduzione del danno (come del resto sarebbe), ma un’opzione come le altre.
Ovviamente do per scontato che non sto parlando dello sfruttamento, quello sì nutrito dall’illegalità: sto parlando di persone adulte, libere, coscienti di sé. Sto parlando della prostituzione come atto di capitalismo fra due adulti consenzienti. Una cosa su cui mettere le tasse.
Non penso che sia il mestiere più antico del mondo – alla fine anche le prostitute avranno dovuto mangiare, e qualche contadino coltivare ciò che mangiavano! – quindi la mia argomentazione non è storica, né di necessità: non penso ci sia bisogno di un mestiere come quello, di una via di sfogo per la virilità repressa, tutt’altro. Però non vedo che c’è di male nel fatto che a una domanda, corrisponda un’offerta.
Del resto non c’è nessuna ragione per cui il sesso debba essere una cosa sporca, o di cui vergognarsi. Non è una cosa che fa male a nessun altro. Lo ripeto perché è importante, ed è l’unico vero criterio per ciò che è morale: non fa male a nessuno.
Che mestiere fai? Io vendo sedie, io vendo pasticcini, e io vendo sesso: qual è la differenza? Perché quel trito spauracchio del “vendere-il-proprio-corpo” dovrebbe essere più infamante? Perché dovrebbe dovrebbe essere diverso da un muratore, o da un calciatore che – anche lui – vende le prestazioni del proprio corpo?
Il fatto che “figlio di puttana” sia uno dei peggiori insulti dà la misura della miseria e del maschilismo ancora insiti nella nostra cultura. Se una donna, o un uomo, è disposto a offrire un servizio a un uomo o una donna – qualunque servizio esso sia – e questo servizio non danneggia gli altri – ovviamente l’offesa non può mai essere nell’occhio di chi guarda – qual è il problema? Non c’è ragione di considerarlo sbagliato o un poco di buono: che sia tua madre, tua sorella o tua figlia (gigolò, guarda caso, non è considerato un insulto).
Anzi, credo che la prostituzione sia un ottimo dispositivo per far passare dei soldi da uno ricco e un po’ scemo – perché uno che paga per fare sesso è un po’ scemo, ma questa non è una valutazione etica – a una persona che, sicuramente, ne ha più bisogno.