Il referendum fa acqua

3 su 5

Io mi faccio una doccia tutte le mattine. Per igiene, per svegliarmi, per “sentirmi bene”, per abitudine, e perché è un bel passatempo. Qualche volta d’estate ne faccio una seconda, nello stesso giorno. Penso che qualcuno me la debba far pagare.

Il referendum, eccolo lì. Quelli per il “Sì” ai due quesiti sulla gestione pubblica dell’acqua dicono che è l’unico modo per fare sì che costi meno, quelli per il “No” dicono che è invece con la gestione privata che l’acqua costerebbe di meno, e il servizio funzionerebbe meglio. Io, invece, voglio che l’acqua costi di più.

L’acqua costa troppo poco. Mi son fatto due conticini: un litro d’acqua del rubinetto costa, in media, meno di 0,001 euro. Dieci litri d’acqua costano meno di un centesimo. Aprite il portafoglio, prendete quella monetina di rame e pensate a quanto occupano dieci litri d’acqua. C’è chi, in bottiglia, la paga 2 euro. C’è poco da fare: se una cosa è praticamente gratuita è molto difficile convincere le persone a non sprecarla. Se davvero è un bene “prezioso”, come si sente dire spesso, è giusto che costi.

Nella città in cui vivo c’è la congestion charge, vuol dire che se vuoi entrare in città devi pagare più di 10 euro a volta. Con quei soldi ci fanno i parchi e le piste ciclabili, oltre a tutto il resto. Io vado in giro in bici, e mi godo la città. Grazie a quel disincentivo, probabilmente, andrei in giro in bici anche se avessi la macchina, come difatti fanno in molti.

Quindi, ecco, se mi volete convincere a votare l’uno o l’altro ditemi l’opposto: che costerà di più, che quelli come me ne sprecheranno di meno.

EDIT – Qui c’è una guida ai quattro referendum.

Voyager

3 su 5

Chi ha mai visto che l’ammasso di cospirazioni e insinuazioni ridicole che è la trasmissione Voyager apprezzerà questi due video, il secondo (“se giriamo HELP! dei Beatles al contrario e la rigiriamo di nuovo al contrario si sente distintamente qualcuno chiedere aiuto”) è forse perfino superiore al primo.

I cerchi nel grano!

Pol Meccartnei!

Chi semina vento

1 su 5

Questa scritta l’ho fotografata, nei pressi di Vigevano, l’ultima volta che sono passato in Italia, e mi è rimasta in mente da lì perché mi sembra la perfetta descrizione del Paese, nel bene e nel male. È un po’ lo stesso concetto della belladonna qui.