Ebbi già modo di definire la Lega Nord come il partito dell’egoismo disgustoso, e di raccontare l’incontro con una leghista in cui si palesava tutta la miseria che c’è nel vedere il proprio orizzonte terminare sul filo spinato della recinzione del proprio podere. La Lega è il partito dell’egoismo perché concepisce la buona politica come quella che conviene a un gruppo, ovviamente a scapito degli altri, e non come quella più giusta per massimizzare il benessere di tutti: che sia nord contro sud, italiani contro immigrati. Perfino eterosessuali contro omosessuali: la Lega non è contraria ai matrimonî omosessuali perché intrisa di cattolicesimo. Certo, è un partito tradizionalista e in quanto tale ossequia la religiosità, ma il conservatorismo è quello dei diritti acquisiti: se noi abbiamo dei diritti, perché darli anche agli altri? Mica ci conviene.
È, in qualche modo, l’altra faccia – quella negativa non solo nei mezzi, ma anche nei fini – di un metodo: quello per cui le battaglie, giuste, le debbano fare solo le persone interessate. I diritti delle donne li devono difendere le donne, quelli degli omosessuali li devono difendere gli omosessuali, e così via. Il concetto per cui l’opinione di una donna ha più titolo nel difendere altre donne. E, purtroppo, non è una cosa che attecchisce solo a destra: ricordo, una volta, di una sottile argomentatrice che mi accusò di voler difendere le donne dal burqa perché, come uomo, avevo piacere a “spogliarle”. Se si combatte perché parte di una comunità e non perché qualcosa è giusto, non ci si può stupire se si trova qualcuno che combatte contro quella stessa comunità, per tutelare i proprî privilegi.
È proprio questa idiozia settoriale, che possiamo chiamare comunitarismo, quella che dà – all’inverso – il nome al blog di Daniele Sensi, l’AntiComunitarista appunto. Ieri ha scritto un post in cui, a fronte di tutte le analisi sul voto – sulla “vicinanza al territorio” della Lega (quanto è sul territorio, il partito che da diciassette anni prende sempre più voti di tutti, cioè Forza Italia?), sulla necessità di dare una risposta al “problema dell’immigrazione”, sull’insofferenza al centralismo, etc – ha scritto un post di una cardinalità quasi elementare, il partito trasversale degli egoisti:
Alla Lega è invece riuscito di mettere insieme il maggior partito trasversale di sempre, l’unico che possa ambire ad una compiuta maggioranza assoluta, se non all’egemonia totale: quello dell’egoismo. L’imprenditore egoista, il coltivatore diretto egoista, il precario egoista, il disoccupato egoista, il dipendente statale egoista, l’egoista settentrionale e quello meridionale, quello cattolico e quello ateo, l’egoista illuminato e snob così come quello rozzo ed ignorante: all’elettore leghista tradizionale, tutto secessione e celodurismo, si è affiancato uno sterminato popolo cui della Padania e del dio Po non importa nulla.