2 su 5
Testa di cazzo che ti frapponi
lì davanti all’autoblindo
così che i tuoi compari possano
sfasciare la testa ai poliziotti,
quei poliziotti che io pago
perché siano diversi da te:
mi fai schifo
perché sei il mio parassita.
Testa di cazzo, tu ti frapponi
perché sai che lui non t’investirà.
E lo sai perché io m’incazzerei,
e tanti altri come me,
se lui ammazzasse
anche un testa di cazzo come te.
Hai bisogno di me
e perciò sei il mio parassita.
Testa di cazzo, ti frapponi
perché dici che sei in guerra,
ma se fossi in guerra
tu saresti già morto.
Disprezzi la democrazia
ma se non fosse per quella
tu saresti già morto
come le idee che hai in testa.
Testa di cazzo, ti frapponi.
E nel frapporti fai il verso,
tu che sei un vigliacco e un violento,
a quella foto coraggiosa e nonviolenta
che ha vergogna di te.
Hai perso:
continuerò a non volere teste sfasciate,
neanche quelle di cazzo come te.
Bella.
clap clap clap
bravo.
standing ovation!
Sottroscrivo, bella!
applausi
grazie
Tutto condivisibile, ci mancherebbe. Ma cosa c’entra piazza Tienanmen, sono due storie totalmente diverse, non possono essere equiparate. La mia non è una critica, è solo il mio punto di vista. Saluti.
Alessandro Marciano’ scrive::
secondo me la foto di Pechino è stata inserita proprio per esaltare la differenza tra le due situazioni
il ragazzo cinese non aveva alcuna certezza che il carro armato si fermasse, e prova e vidente è stata la mattanza successiva
al contrario il ragazzo italiano sfrutta la situazione sapendo perfettamente che il blindato non lo travolgerÃ
il primo è coraggio (o oncoscienza) il secondo è solo sciacallaggio
Ps : @ giovanni: ho capito giusto?
@ Alessandro Marciano’:
Ci mancherebbe, anche se fosse una critica.
Mi ha fatto solo rabbia pensare che si usasse lo stesso gesto, divenuto noto e nobile grazie a quella foto, come strumento di guerra per spianare la strada ai proprî compagni di scorribande.
E mi ha fatto proprio incazzare immaginare i suoi compari che celebrerebbero il coraggio di quel ragazzo, quando è solo vigliaccheria che si può permettere solo perché vive nel mezzo di alcuni inviolabili principî democratici che lui contesta. Se le cose stessero come dice lui, quel blindo l’avrebbe falciato.
Franco Rivera scrive::
Già .
bello il contenuto però, giovà , scrivi in prosa!
Allora devo chiederti scusa perchè non avevo capito il senso, anzi lo avevo frainteso. Adesso che me lo hai spiegato devo dire che hai ragione su tutta la linea, perfetta la contrapposizione. A presto.
Il contenuto è condivisibile, ma come poesia non si può leggere, è un obbrobrio.
Ma tu dov’eri?
No perché la polizia, come si evince da numerosi video pubblicati tra l’altro anche da Michele Santoro nel suo sito, ha picchiato indiscriminatamente a destra e a manca, mettendosi alla pari dei black bloc, alcuni di loro dicendo persino “voi sareste i coraggiosi?”.
Se ti aspetti l’idiozia dalla gente comune, assolutamente non la giustifichi in quelli che per mestiere dovrebbe essere preparato. Infatti il manganello questi tizi non dovrebbero nemmeno usarlo, perché è inutile, basta uscire in gruppi di 20, prenderne uno e arrestarlo! poi ripartire e arrestarne un altro… è incomprensibile l’uso del manganello. Anzi è comprensibile nel momento in cui fai di proposito per scatenare alcune risposte…..
Mah.
Facile. Molto facile. Ripetere il facilmente condivisibile in modo diverso (non è una poesia dai!) produce gli applausi. C’è poco coraggio nell’assumere la posizione antitetica al torto e contrapporre due situazioni così diverse, usando poi due foto, di per sè riduttive della complessità delle condizioni storiche e politiche.
Consiglierei di rilegere la poesia (non eccelsa, ma interessante come contraltare) di Kavafis sui barbari.
@ Cannellu:
Infatti, hai ragione. Gli infami o si incappucciano per picchiare e distruggere le macchine o vestono la divisa. Sono gli stessi, solo di due bande differenti. E anzi, i black block, se non altro, hanno il coraggio di rischiarsela, mentre è facile fare il poliziotto e picchiare duro con la legge dalla tua ed uno stipendio fisso. Ci provano gusto e li paghiamo pure per questo. Per non parlare del governo, che sicuramente ha tutto da guadagnarci se Roma viene devastata. Nuova campagna elettorale sulla sicurezza, giustificazioni per leggi fasciste che vogliono tappare la bocca a chi è stufo di questo schifo, della finanza, del capitalismo, del signoraggio delle banche… Diciamoci la verità , chi ci guadagna di più da una giornata come quella, se non Berlusconi? Al misero costo di una camionetta della Polizia e qualche sampietrino da rimpiazzare può zittire il paese, impedire alla FIOM di manifestare e buttare fango su chiunque esprima dissenso. E’ un governo fascista, come fascista è la sua polizia. Ma era tutto già stabilito a tavolino da prima… altrimenti come credi che avrebbero fatto i Black Block ad avere strada pulita fino a S. Giovanni? Che schifo. Bisogna ribellarsi!
Giusto?
@ Pisacane:
Ridicolo. Molto ridicolo. Cercare di ricoprire con un aurea di complessita postmoderna e spessore politico quello che e’ manifestatamente e piu semplicemente un crimine organizzato di perditempo, tra il confuso e l’annoiato, figli di papa.
C’e’ molta disonesta poi nel mescolare cause e conseguenze, cosi’ trasformando i barbari nella soluzione alla proprie di teorie…
tutta sta prosopopea retorica.. quel ragazzo si sta semplicemente facendo bagnare dall’idrante
«Al male risponderemo con più democrazia».
(J.Stoltenberg, Primo Ministro norvegese)
Dedicato a “Er Pelliccia”
Filma!(Francesco Baccini)
C’è chi dice che siamo cattivi
c’è chi dice che siamo violenti
c’è chi dice che siamo scontenti
ma siamo solo deficienti…
FILMA! inquadrami la faccia, così, cheese!
FILMA! riprendimi anche le braccia, più su, così…
questa sera con gli amichetti miei
andiamo sul cavalcavia
e giochiamo a chi colpirÃ
un’auto nera targata Pavia, sì Pavia
e tu intanto FILMA!
inquadrami la mano con la pietra, così okay
FILMA! che poi ci rivediamo giù al bar okay…
C’è chi dice che siamo cattivi
c’è chi dice che siamo violenti
c’è chi dice che siamo scontenti
ma siamo solo deficienti…
C’è chi parla di emarginazione
e dà la colpa alla televisione
ma noi non siamo mica delinquenti
siamo un gruppo di studenti…
questa sera con gli amichetti miei
aspettiamo sulla via e giochiamo a chi violenterÃ
la prima ragazza che passa di qua, sì di qua
e tu intanto FILMA!
riprendi la sua faccia così mentre piange, bravo!
FILMA! che poi ci rivediamo giù al bar okay…
C’è chi dice che siamo aggressivi
c’è chi dice che siamo passivi
c’è chi dice che siamo dementi
ma siamo tutti sotto i venti…
C’è chi dà la colpa ai genitori
e poi ci parla sempre di valori
ma noi non siamo mica assassini
siamo solo dei bambini…
questa sera con gli amichetti miei
andiamo tutti a casa mia
a massacrare mia mamma e mio papÃ
prendiamo i soldi e andiamo via, sì andiamo via
e tu, intanto FILMA! riprendi la mia mamma
così, sembra che dorme, FILMA!
che poi ci rivediamo giù al bar, okay…
A chi dice che siamo cattivi
a chi dice che siamo violenti
c’è chi dice che siamo scontenti
rispondiamo… con un calcio in mezzo ai denti!!!
FILMA! inquadrami il piede sulla bocca, così, okay
FILMA! che poi ci rivediamo giù al bar, okay
FILMA!… FILMA!… FILMA!… STOP
FILMA!… FILMA!… FILMA!… STOP
FILMA!… FILMA!… FILMA!… STOP.
Applausi per FRivra FRivra FRivra FRivra FRivra.
mah…
E quindi?
1)non credo proprio che il soggetto della foto avesse alcuna intenzione di richiamarsi a piazza Tienanmen. Voleva fermare il blindato, e questo a fatto (a prescindere poi dalle valutazioni di merito sul gesto).
2)Io non capisco proprio tutta sta furia sui cosiddetti black block. O meglio, vi sarebbero svariate ragioni per essere incazzati con loro, ma mi sembra che non le si colga.
Il punto cruciale secondo me è che con il loro operato hanno solo fornito una sponda al governo per un bel giro di vite sulle proteste. Per di più hanno danneggiato proprietà (tipo le macchine) di gente che non c’entrava un cazzo. Tutto il resto è nonsense.
L’idea per cui, siccome saremmo in democrazia, ogni tipo di contestazione che vada oltre lo striscione o lo slogan (e solo in contesti autorizzati, naturalmente) sia sbagliato, perchè in democrazia già abbiamo tutte le libertà di sto mondo, mi sembra che non porti da nessuna parte. Non mi pare che stando comodamente seduti a disquisire dei massimi sistemi o a studiare si sia mai cambiato qualcosa nel mondo.
@ gert:
Il primo punto è spiegato qualche commento più in su del tuo. Per il resto del tuo commento mi sembra limitato ad una analisi superficiale che riguarda unicamente quello che materialmente è stato fatto e non cerca di giungere al nocciolo della questione.
Riguardo i metodi attraverso i quali esprimere dissenso (e non proporre idee, perché, per quanto mi sembra tu volessi includere questo aspetto nel termine “contestazione”, i black block non hanno avanzato alcuna proposta) ti pregherei di suggerirmi modalità più efficaci del dibattito che portino a “cambiare qualcosa nel mondo” in maniera più efficiente.
P.S. hai dimenticato una “h” al punto 1.
@Valerio:
Sul primo punto: ho letto la spiegazione, ma francamente non l’ho capita. Il fatto che si tratti materialmente dello stesso gesto non mi pare avere alcun significato. Non capisco perchè venga preso a pretesto per criticare i black block.
Riguardo il resto: ciò che contesto è l’affermazione secondo cui non ci si dovrebbe permettere di ricorrere a mezzi diversi dalle classiche manifestazioni più o meno oceaniche poichè siamo in democrazia, e quindi non ci sparano addosso.
Nello specifico comunque non ho intenzione di difendere l’operato dei black block.
Per prima cosa penso che in certe situazioni anche la sola espressione di dissenso possa essere sufficiente. Per quanto riguarda la fase propositiva, comunque necessaria, credo che ci siano mezzi ben più efficaci di un simpatico e innocuo “dibattito”.
Principalmente azioni dirette e forme di disobbedienza civile, non per forza non violente. La distruzione fine a se stessa vista a Roma è assolutamente inutile, ma pratiche non per forza legali quali occupazioni più o meno simboliche o la messa in discussione di strutture sociali/economiche che si ritengono sbagliate trovo che siano sacrosante, e più efficaci.
P.S:ops per la ‘h’. scrivevo di fretta
@ gert:
Da quello che mi sembra di aver capito (non essendo io l’autore), la contrapposizione insisterebbe sul fatto che mentre in un caso si tratti di ribellione ad un sistema dittatoriale che non dà alcuna garanzia allo studente di non venir investito dal cingolato – e perciò è considerabile un atto coraggioso di dimostrazione – nell’altro si scenderebbe in una farsa dove si millanta un coraggio che, in realtà , è grottesco sicché era palese che la camionetta si sarebbe fermata. Peraltro lo si fa proprio combattendo la democrazia che l’altra immagine evocava. Stesso uso del proprio corpo, ma per obiettivi opposti ed in modi opposti. Vedendola così, la contrapposizione forse è più chiara?
Sul fatto di trovare altri mezzi, sono non solo aperto, ma persino incuriosito. Certo, devono essere valide. Occupazione a parte, però, non capisco cosa tu intenda per “messa in discussione di strutture sociali/economiche che si ritengono sbagliate trovo che siano sacrosante, e più efficaci”. Attendo con sincero interesse chiarimenti.
P.S. capita a tutti. Puoi farti raccontare da Ila il mio strafalcione sul latino di qualche tempo fa…
Valerio scrive:
Ihihihih, Valerio, te lo ricordi ancora!
Noddà i, meglio ricordare quando facemmo la gara dei link!
Quindi no, non racconterò a Gert del tuo strafalcione. Cui prodest?
Ciao!
Ila scrive::
Io sono finito negli spam di Giovanni per troppi link su un singolo intervento… ma dovevo citare le fonti. Uff
gert scrive::
E nel dire questo, forse, non ti accorgi che stai dicendo che la democrazia, per te, non conta. Nel ribellarsi a una forma veramente autoritaria di governo ( vedi il caso, la Cina) ha senso che si possa agire in tal modo, perché i canali attraverso cui la tua volontà puo’ contribuire pacificamente alla determinazione del processo decisionale sono “ostruiti”. Se qualcuno lo fa in un paese democratico, in cui il cittadino ha degli strumenti per incidere sul processo decisionale pubblico ben inseriti in un sistema di checks and balances, è perché non vuole dare alla propria opinione lo stesso peso di quella di un qualunque altro cittadino, ma vuole usare la forza per contare di più. E, purtroppo, ha ragione, la sua opinione peserà di più di quella del povero pensionato a cui è stata bruciata la macchina, peserà di più di quella del fruttarolo cui ha devastato il negozio. A te, gert, piace che sia la legge del più forte a determinare il tuo futuro? se si, buon per te, ma ricordati che, prima o poi, uno più grosso e cattivo di te lo incontri sempre.
Beh, per prima cosa ho già chiarito che devastare la bancarella del fruttarolo o bruciare la macchina del pensionato NON sono pratiche accettabili.
Per il resto, tu sembri ritenere che noi si viva in una democrazia talmente perfetta e funzionante che che i canali per incidere sul processo decisionale pubblico sono veramente non ostruiti e accessibili a tutti. Questo, semplicemente, secondo me non è vero.
Esempio di opposizione non violenta ma che esula(va) dai canali della nostra democrazia: negli anni ’50 eravamo già in democrazia, ma gli obiettori di coscienza finivano in galera visto che non volevano prestare il servizio militare. Erano forse garantiti dal nostro sistema democratico? Non mi pare.
Esempio più “violento”:ci sono molte persone che non hanno una casa. Ci sono soggetti privati (e talvolta pubblici) che possiedono svariati immobili sfitti che tengono vuoti per motivi principalmente speculativi. Ci sono movimenti che occupano questi edifici aa scopo abitativo. Non è di certo una pratica legale, ma per me è assolutamente legittima.
La democrazia è una gran bella cosa, ma solo se funziona veramente. Al momento mi pare che da noi (e non solo da noi) di democrazia vi sia solo la forma, ma manchi buona parte della sostanza.
gran bel processo alle intenzioni. e sottolineo “processo”.
gert scrive::
Si, lo erano. Vedi, ti potrà sembrare assurdo, perché tu guardi l’effetto pratico della repressione di una forma di dissenso che OGGI riteniamo legittima. In realtà devi soffermarti a osservare la cosa su un piano formale. E da un punto di vista formale chiunque, chiamato ad assolvere a un dovere previsto da una legge promulgata dal parlamento ( e perciò, in accordo con la costituzione), si rifiutasse veniva trattato nello stesso modo ed era perfettamente consapevole dei rischi a cui si esponeva nel perseverare nella sua scelta. In altri termini, l’eguaglianza formale dei cittadini di fronte alla legge era garantita e non c’erano ambiguità relative alla fattispecie cui fare riferimento. E questi due aspetti sono quelli che garantiscono la rule of law, la non arbitrarietà del trattamento legale. Al di là dell’aspetto relativo alla rappresentatività del governo (che discriminina tra forme di governo democratiche e non) è questo l’aspetto che discrimina tra ordinamenti giudiziari liberali e non. Essendo poi, storicamente, cambiata la sensibilità diffusa relativamente alla pratica dell’obiezione di coscienza, attraverso un processo democratico, per tutti e in rappresentanza della maggioranza dei cittadini, la legge in questione è stata modificata.E questo non è in relazione con il fatto che ci fosse della gente che si opponeva, finendo in galera.
gert scrive::
io, ad esempio, non possiedo una casa.
gert scrive::
Per me no. Per prima cosa, in virtù dell’articolo 42 della Costituzione( comma 2 e 3):
“La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale.”
(segue)
Questo articolo della costituzione serve a sottolineare che a mancare a questa pratica è proprio la legittimità . Mi sembra che tu fraintenda, in questo, il significato del concetto di diritto.
Tu ritieni che tutti abbiamo diritto ad una casa. Formulata così, in modo naive, questa affermazione sembrerebbe avvallare la pratica delle occupazioni.
Ma solo perché non si vuol distinguere tra diritto positivo e diritto negativo. In questo caso si dovrebbe distinguere tra diritto alla casa inteso in senso negativo (= ” a nessuno può essere impedito di acquistare legalmente una casa”) e diritto positivo(=”a ognuno di noi è dovuta una casa”).Mentre la prima affermazione è quella che la costituzione tutela e rende legittima, la seconda non è affatto legittima. Sarebbe bello, auspicabile, che tutti noi possiamo avere una casa, ma non è legittimo pretenderla. Anche perché ci sono un sacco di persone che, lavorando, pagano un affitto ( in realtà il termine giusto non sarebbe affitto, ma facciamo a capirci) o pagano la rata di un mutuo per comprarsi una casa. E magari ci sono persone che, avendo lavorato onestamente per anni, hanno rinunciato,magari, a godersi la vita, per acquistare una seconda casa, forse per garantire ai propri figli un tetto. E poi, guarda, un po’, c’è chi vuole prendere una scorciatoia e, chiamando diritto una prevaricazione, crede di poter occupare con la forza una casa altrui. E di nuovo, gert, tu sembri preferire la forza bruta alla mediazione civile. Fino a che, di nuovo, qualcuno più forte e più cattivo non deciderà di avere maggior diritto di te a occupare…
Ah, dimenticavo la disobbedienza civile, una cosa che faceva Gandhi, il campione della nonviolenza.
Uf… che problemone, vero?
Come la mettiamo?
Gandhi, testa di cazzo che ti frapponi lì davanti all’autoblindo
Lorenzo scrive::
Lorenzo, ma tu leggi anche gli altri commenti prima di commentare a tua volta, o sei impermeabile alla logica?
http://kdk.ilcannocchiale.it/2011/10/23/testa_di_azzo_che_ti_frapponi.html
Testa di cazzo che ti frapponi
lì davanti all’autoblindo
così che i tuoi compari possano
sfasciare la testa ai poliziotti,
quei poliziotti che io pago
perché siano diversi da te:
mi fai schifo
perché sei il mio parassita.
Povero demente… Per te l’autoblindo è democrazia? ahah